Ammetto di avere visto la gara registrata....
sveglia 7,45.... gara Motogp in diretta....
ore 9 gara 250..... mi sono accanita ed ho esultato nonostante la "differita"...... mamma mia, ragazzi... che risveglio!!!
da sportmediaset.
Gli amici del paddock dicono di lui
Una carrellata di pareri di persone che il Simoncelli di questi anni lo hanno visto da vicino
di Guido Meda
Il campione del mondo Marco Simoncelli è uno che nel paddock ha tanti amici. Per il modo di fare che si porta addosso sotto i riccioli. Amato anche al di là dei risultati, che fino allo scorso anno non si erano granchè visti. Potevi fidarti della sua simpatia, delle sue aperture, era onestamente difficile credere che il personaggio potesse esplodere così anche sulla pista completando la sua dimensione, rendendolo uno di quei pezzi rarissimi che ti aiutano a fare dei bei titoli, a raccontare grandi storie.
Ecco allora una carrellata di pareri di persone che il Simoncelli di questi anni di motomondiale lo hanno vissuto, standogli vicino o anche magari solo raccontandolo.
Aligi Deganello è il suo capotecnico da ormai due stagioni. Il binomio aveva già funzionato quando Marco era ancora in 125cc
"Non finisce mai di stupirmi la freschezza che ha nel fare le cose. E' quella di un ragazzo di vent'anni, ma per certe cose è addirittura carico come un quattordicenne. Marco è un ragazzo fedele e sincero, uno che non ti volta le spalle. E' sensibilissimo, sia dal punto di vista umano che da quello tecnico. In questo è cambiato. Uno lo vede, anzi qualche anno fa lo vedeva andare come un matto e pensava: ecco, Simoncelli è solo uno che dà del gran gas, ma di tecnica capisce poco. Non è così o forse non lo è più. Capisce benissimo la moto, sa cosa serve per migliorarla. Io dispongo in pratica di due acquisizioni dati coincidenti: quella della centralina e quella delle cose che mi dice Marco. Simoncelli è un ragazzo che ha bisogno del contatto fisico e sono contento che il clima nel nostro box sia perfettamente rispondente a questa sua esigenza. Anche fuori dalle corse, pur essendo di due generazioni lontane, ci sentiamo magari due o tre volte al giorno. Si inizia col parlare di tutto, si finisce per parlare di moto. Io sono stato uno di quelli che l'anno scorso ci credeva tantissimo. Forse perchè vedevo i suoi dati da vicino e vedevo che le possibilità c'erano, ma non emergevano del tutto per come avrebbero potuto. Mi sono commosso addirittura a Valencia a fine anno quando dopo un contatto rientrò 14esimo e si mise a girare sui tempi dei primi. Ero convinto che avrebbe fatto bene, che meritava una buona moto. Son convinto anche che nel rapporto con Rossi ci sia un bellissimo scambio. Si prende e si dà. Marco è simile. Dal motocross al calciobalilla sono due che vogliono vincere sempre. E' maturato tanto Marco e la cosa più evidente per me, che faccio il capotecnico. è che mentre prima molti fatti li attribuiva al fato, ora li analizza fino a trovare una spiegazione razionale. Fisicamente è a posto, è forte, ma anche grande, per cui guida una moto stabilissima che non riuscirebe a guidare nessuno. Quel che le manca in agilità ce lo mette lui con la forza".
Rossano Brazzi di talenti ne ha seguiti parecchi. E' burbero ed esigente e doveva essere la svolta tecnica nella carriera di Simoncelli nell'avventura in 250 del 2006
"Purtroppo però - dice Brazzi - ebbi problemi di salute e mancai per dieci gare. Paradossalmente però forse è stato peggio il 2007 di Marco rispetto al 2006 quando qualche bella corsa era riuscito a farla. Marco è un bravissimo ragazzo, che ascolta quelli con più espereinza. Poi io lo so di essere un capotecnico difficile. Io sono molto esigente, tendo a scherzare poco sul lavoro. Lui all'epoca forse non era ancora maturato del tutto. Mi dicono che ora sia bravissimo e molto metodico, spero che sia anche un po' il mio metodo che è stato acquisito. E' molto professionale, tirato fisicamente in maniera perfetta e il suo cambio prestazionale dall'anno scorso a quest'anno è stata una delle cose più incredibili che abbia mai visto".
Carlo Pernat è il direttore sportivo (ex) più noto del paddock. Sotto la sua gestione sono passati i migliori campioni. ora con Simoncelli collabora come consulente per la gestione degli interessi e dei contratti.
"Mi sembra di tornare indietro di 12/13 anni. Questo Simoncelli mi ha ricordato il Valentino Rossi che avevo in quegli anni. Come guida la moto, come la sbatte giù, come la caccia in curva, con il rischio di cappellare e qualche volta è anche successo. Davvero, rivedo un Valentino giovane. Si vede che frequentarlo gli fa bene davvero. E' suo amico davvero, gli è rimasto vicino nei momenti difficili e come Valentino è curioso come una scimmia. Come Rossi nel '98, anche Marco sorpassa dove vuole, con traiettorie che molto spesso ti sembrano assurde. Io di piloti così ne ricordo volentieri due: Rossi e Schwantz".
Maurizio Vitali è il responsabile dei caschi AGV in pista. Ex pilota mondiale, assiste sia Rossi sia Simoncelli.
"Io francamente non erano tra quelli che credevano in Marco ciecamente. Non era facile. Era uno che guidava sempre al limite, ma a volte anche oltre, gli serviva di cambiare qualcosa che poteva anche non cambiare. Una maturazione così improvvisa e netta non l'ho mai vista. Impensabile. Forse frequentare Rossi gli serve davvero. Come quando guardi in tv una grande partita di tennis, poi i primi dieci minuti giochi come non hai mai giocato. Non vi capita? All'età di marco la mente è spugnosa, prende tutto. Se gli metti vicini dei riferimenti utili non può che beneficiarne. Ancora l'inverno scorso cadeva, poi ha trovato l'equilibrio ed è venuta fuori una maniera esaltante di correre. Forse l'Aprilia ha fatto bene a lasciargli per un po' la moto non ufficiale, anzi a fargli fare un passo indietro (nell'anno di Brazzi la moto ufficiale Sic ce l'aveva ndr). Con la moto ufficiale devi vincere, se no ti bruci. Con la LE poteva anche permettersi di crescere e di fare dei buoni risultati senza che nessuno pretendesse per forza da lui la maturazione che poi è arrivata adesso. E poi è simpaticissimo, ma questo lo vedete da voi"
Loris Reggiani, ex pilota, gran duecentocinquantista e commentatore televisivo non ha dubbi:
"Io in Simoncelli ci vedo il nuovo Valentino. O meglio il nuovo 'possibile' Rossi. A livello di personalità ho sempre pensato che non gli manchi niente per essere di un'altra categoria. Forse non ha ancora la stessa forza psicologica, ma vincere le corse e vincerle usando tutta la grinta di Simoncelli e tutta la sua testa, aiuta moltissimo a formarti il carattere, a farti rispettare dagli avversari. Un simpatico giuggiulone che tira fuori le palle se lo attacchi in pista o magari fuori è molto diverso da un simpatico giuggiolone e basta. Simoncelli quest'anno ha tirato fuori un gran carattere, sorpattutto davanti a certi soprusi. Un paio d'anni fa pensavo che fosse uno con un gran futuro, poi pensavo di essermi sbagliato era calato. Ora mi ha sorpreso moltissimo. Forse mi ricorda un pochino il Bautista della 125 di due anni fa, ma in meglio. Anzi direi che un cambio di marcia come quello che Simoncelli ha fatto in una stagione non l'ho mai visto fare a nessuno".
Valentino Rossi, 8 volte campione del mondo e amico vero di Marco Simoncelli che gli fa anche da sparring partner.
"Sic è un bravo ragazzo, anzi un bravissimo ragazzo. E' a posto, con delle belle idee e dei bei principi. E' un ragazzo in gamba e divertente oltre ad essere molto ma molto bravo con la moto. A volte sento dire che è simile a me, in realtà io dico che è molto più ignorante, per come usiamo il termine noi motociclisti. Lui fa e dice delle cose di istinto che fanno sembrare me molto più raffinato. Quest'anno ha vissuto una trasformazione incredibile e nel nostro mestiere imparare ad adattarsi alle nuove situazioni è una dote molto importante che lui sta dimostrando di avere. Deve confermare, deve fare ancora tanta esperienza, ma secondo me è assolutamente un pilota con un bel futuro davanti".
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