GP Jerez
IL BELLO - La 250 ha regalato spettacolo e adrenalina dal primo all’ultimo giro, con quattro piloti – Aoyama, Bautista, Simoncelli e Barbera, rispettando l’ordine di arrivo – che in 26 giri si sono superati ben 50 volte! Una gara fantastica, da vedere e rivedere per tirarsi su il morale. Dall’anno prossimo, la 250 di fatto sparirà e verrà sostituita dalla Moto2: era proprio necessario?
IL BRUTTO - Mette un po’ di tristezza vedere due piloti dal passato glorioso come Sete Gibernau e Nicky Hayden lottare nelle retrovie. Gibernau ha chiuso undicesimo a 48”192 su una pista dove, in passato, era sempre andato fortissimo, tanto da contendere nel 2005 la vittoria a Valentino Rossi fino all’ultima curva, o meglio, fino all’ultima spallata, in un GP di altissimo livello e molto spettacolare. Ancora più indietro Hayden, penultimo al traguardo e con il peggior giro veloce in gara; Nicky, probabilmente, non è un fenomeno, ma non ci si può dimenticare che soltanto tre anni fa ha vinto il mondiale. Nel 2008 si dava la colpa delle mancate prestazioni della GP8 ai piloti, tanto che la Ducati ha deciso di cambiarli tutti – eccetto Stoner, naturalmente – per il 2009, ma i risultati non sono mutati. Anzi, sono addirittura peggiorati!
IL CATTIVO - Lui dice di non averlo fatto apposta, che quando sei in moto non puoi pensare a certe cose, ma il sorpasso di Rossi a Lorenzo è avvenuto proprio dove erano situati i tifosi dello spagnolo. Solo casualità? Mah… E non dimentichiamo che in passato Valentino aveva già fatto manovre simili, per esempio con Biaggi al Mugello.
LA DELUSIONE - Se non avesse commesso un errore nel corso del settimo giro avrebbe probabilmente ottenuto un buon quarto posto. Ma il fuori pista c’è stato e, in ogni caso, anche senza lo sbaglio Andrea Dovizioso avrebbe preso un’altra volta paga dal compagno di squadra. E’ vero che Daniel Pedrosa a Jerez va fortissimo, pista che invece il Dovi non ama, ma da lui è lecito aspettarsi che finisca più vicino al rivale.
LA SORPRESA - La Honda ufficiale non è all’altezza delle rivali, figuriamoci la RC212V clienti. Eppure, il privatissimo Randy De Puniet ha conquistato il quinto posto in prova e il quarto in gara, facendo davvero un’ottima impressione. L’anno scorso il francese del team Cecchinello cadeva a ripetizione, ma quest’anno, grazie alla Bridgestone anteriore, sbaglia pochissimo e va forte: bravo!
LA CONFERMA - Sembrava definitivamente maturato, invece Jorge Lorenzo si conferma ancora in difficoltà nel sopportare la pressione. Dopo aver ottenuto una pole straordinaria, sette giorni dopo il convincente successo di Motegi, Lorenzo sembrava il grande favorito del GP di Spagna, ma dopo il warm up è letteralmente sparito. La sua gara è stata anonima e soltanto nel finale Lorenzo ha preso un buon ritmo, arrivando a sfiorare il podio. Poi, però, è stato nuovamente tradito dalla troppa foga, cadendo a tre giri dalla fine. Insomma, Jorge si conferma un gran pilota, ma ancora un po’ fragile psicologicamente.
IL SORPASSO - Ce ne sono stati tanti, molti dei quali hanno visto protagonista Valentino Rossi. Tecnicamente, il più bello e difficile è stato quello al settimo giro, quando Rossi ha superato definitivamente Stoner, ma il più significativo è senza dubbio quello del secondo giro, quando Valentino ha infilato senza pietà il compagno di squadra.
L’ERRORE - Dopo due successi consecutivi, Andrea Iannone ha commesso un errore piuttosto grave, scivolando nel corso del primo giro della 125, nel tentativo di recuperare subito dopo una brutta partenza. Fortunatamente per Andrea ha sbagliato, in maniera forse ancora più clamorosa, anche Julian Simon e così Iannone ha potuto conservare la testa del campionato.
LA CURIOSITA’ - La pole position non porta bene ai piloti spagnoli: Julian Simon, Alex Debon e Jorge Lorenzo, davanti a tutti dopo le prove rispettivamente in 125, 250 e MotoGP, sono tutti caduti in gara e non hanno visto la bandiera a scacchi.
IO L’AVEVO DETTO - Jorge Lorenzo (pilota Yamaha M1), dopo la pole: “Anche se sono davanti a tutti, firmerei per un podio. Oggi ho fatto tutto bene, ma è sempre possibile commettere un errore”. Jorge è stato, purtroppo per lui, buon profeta…
da gpone