Biaggi, veleno sulla MotoGP
"Serie che non dà emozioni"
Il romano al Salone di Milano polemico sulla categoria di Rossi e soci: "Non mi piace, mi ha deluso. E poi ci sono piloti che non vincerebbero da nessun'altra parte. Spies? Talento vero, può fare eccellenti gare".
MILANO, 14 novembre 2009 – Stile Max Biaggi, si direbbe. “In MotoGP c’è qualche pilota che vince le gare, ma che non riuscirebbe a vincere da nessun’altra parte. Mi riferisco a chi si qualifica tra prima e seconda fila”. Tagliente, duro, sincero. Uomo d’impatto, anche con i giornalisti, forse è per questo suo carattere politicamente non corretto che fuori dallo stand di Suomy alla Fiera del motociclo di Milano c’è la ressa per un autografo. Biaggi parla della MotoGP. E non si nasconde: “Sono rimasto deluso dalla MotoGP. Non mi piace, è un ambiente che non regala emozioni”. Al ritorno in MotoGP non ci pensa proprio. “Non ho quest’obiettivo, ne ho altri.
In MotoGP ci sono piloti che non vincerebbero da nessun’altra parte”. Non fa nomi, ma intorno a Biaggi tutti si guardano e c’è da scommettere che in molti pensano che si riferisca a Valentino Rossi.
Così se gli chiedi un giudizio sul trionfo di Vale, lui risponde: “E cosa devo dirti? È stato bravo”. Si alza dallo sgabello e l’incontro con i giornalisti è finito.
In Fiera Max Biaggi presenta la versione stradale della moto da gara nella Superbike 2009, la Aprilia Rsv4 R. “Con Aprilia ho fatto un gran lavoro in questi anni – continua – e nella seconda parte della stagione siamo stati competitivi, divenendo ospiti fissi del podio. Vogliamo fare meglio: vincere le gare, quante più possibili, per avvicinarci a un risultato eccellente”. Lui non lo dice, “non scrivete che voglio il titolo: non l’ho detto”, ma sarà tra i favoriti allo start nel 2010. Per l’americano Spies ha parole dolci: “Spies è un talento, ha la moto nel Dna, a Valencia ha fatto già una bella gara. Sarà da tenere d’occhio, può fare eccellenti gare”. Biaggi è carico, senza nessuna voglia di smettere: “Non mi pongo limiti”.
Mario Pagliara
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