Le frecciate - «Sono l'unico a cui non daranno la nuova forcella, perché? Mi aspetto riconoscenza»
Rosso Valentino
«Il mio lavoro qui è finito, ora la Ducati Ma la Yamaha si ricordi cosa ho fatto»
Le frecciate - «Sono l'unico a cui non daranno la nuova forcella, perché? Mi aspetto riconoscenza»
Rosso Valentino
«Il mio lavoro qui è finito, ora la Ducati Ma la Yamaha si ricordi cosa ho fatto»
BRNO - Per contratto parla dentro il box Yamaha, ma con lo spirito è già nel mondo Ducati. Valentino è uscito allo scoperto domenica sera, quando a cena è andato a provare il menu (ottimo) della sua nuova hospitality per il biennio 2011/12. A questo punto è più importante testare una lasagna che un motore, visto che la giornata di prove di ieri ha ribadito due cose già evidenti in gara: Lorenzo vola (8 decimi su Rossi, quarto) e la Yamaha non collabora più. «Mi ha fatto rimanere male il fatto che mi abbiano impedito di provare la nuova forcella - dice Rossi a denti stretti -. La daranno a tutti i piloti di tutte le Case. Perché non a me?».
Un manifesto appeso fuori dalla sede Ducati
Un manifesto appeso fuori dalla sede Ducati
Già, Valentino, perché?
«Non lo so. Ma dalla Yamaha mi aspetto un altro tipo di comportamento rispetto a quello che tenne con me la Honda nel 2003».
Cioè?
«Beh, per esempio mi aspetto che mi facciano provare a Valencia (8 novembre, il giorno dopo l'ultima gara del 2010). Vorrei che non si scordassero ciò che ho fatto. Che fossero riconoscenti».
Preoccupato per le prossime otto gare?
«Io penso che se da qui alla fine io metterò il 100%, lo dovrà fare anche la Yamaha».
Ma perché finisce così un amore così?
«Perché mi sembra che il mio lavoro qui sia concluso. Nel 2003 io ero fondamentale per loro. Abbiamo lavorato assieme, ho migliorato la moto. Ora che lei è il punto di riferimento della MotoGp e la Yamaha ha i piloti che vanno veloce, tutto è cambiato».
E Rossi ha deciso di andarsene.
«A quest'età, dopo aver vinto così tanto, hai bisogno di motivazioni e di un bell'ambiente. Mi sembra più possibile in Ducati che in Yamaha».
Eppure solo poche settimane fa sosteneva ancora di stare molto bene in Yamaha...
«Era pretattica...».
Che cos'è cambiato nella percezione sua della Ducati rispetto al 2003, quando provarono a ingaggiarla senza successo?
«Loro sono cambiati molto, si sono dimostrati più aperti e ci siamo venuti incontro su tante cose».
E quanto ha influito nella scelta l'amicizia con Filippo Preziosi?
«Tanto. Da tempo ho un buon rapporto con lui. In Filippo ho visto la voglia di avere Valentino in Ducati. Mi ha ricordato il Furusawa del 2003: un manager entusiasta».
Quanto ha influito allora anche il prossimo addio alla Yamaha di Furusawa, il capo del progetto MotoGp?
«Lui era il numero uno, l'unico con cui ho sempre parlato, di questioni tecniche e non solo. Purtroppo a fine anno andrà in pensione. Anche questo ha contato».
Ai tifosi italiani che cosa promette?
«Che questa storia potrà essere molto bella. Un italiano al top con la moto competitiva forse può voler dire avere ancora più tifo di quanto ne ho già. Piuttosto vorrei dire una cosa».
Prego.
«È una gran stupidaggine dover scegliere i destini così presto nella stagione. Per la voglia di fare in fretta si condiziona poi il risultato in pista».
Allora avrebbe potuto rimandare la decisione...
«Eh no! Se tutti si muovono in anticipo, devi farlo anche tu».
Ma se Lorenzo fosse andato via lei sarebbe rimasto in Yamaha?
«Non lo so, sinceramente. Questa scelta è stata molto graduale e più passa il tempo più mi sembra che sia quella giusta. Lorenzo o no, avevo bisogno di una nuova sfida».
Sembra quasi una scelta obbligata.
«Chissà. Invece la cosa che non mi è piaciuta è sentire, anche da gente della Yamaha, che io avrei cambiato per questione di soldi. Il denaro che prenderò dalla Ducati è lo stesso offertomi dalla Yamaha (circa 25 milioni per due anni, ndr). Io non ha mai preso le decisioni in base ai soldi neanche quando avevo 20 anni».
Quanto le spiacerà lasciare la sua M1?
«Tanto. Per fare amicizia con la Ducati ci vorrà qualche mese».
Nel contratto ci sono clausole speciali sui test Ferrari?
«Farò come sempre, oltretutto abbiamo anche lo stesso sponsor».
È una scelta più facile o più difficile del 2003, quando lasciò la Honda?
«È molto diverso. Per la moto era più difficile allora, perché la Ducati è nettamente più competitiva della M1 di allora».
Punterà al Mondiale subito o nel 2012 quando il nuovo regolamento della 1000cc metterà tutti sullo stesso piano?
«Sulla carta nel 2012, ma tenterò comunque. Prima devo provarla, ma la moto mi sembra già veloce».
Jeremy Burgess verrà con lei?
«Ancora non si sa. Vedremo».
Se non venisse?
«Si ritira. Se resta in Yamaha è un tradimento».
Alessandro Pasini
forza Vale