Considerando i risultati ottenuti da stoner sarei propenso a pensare che il fatto di avere il motore portante non debba essere un ostacolo insormontabile al fine di ottenere il giusto grado di rigiditá,
giacché quel che conta per la guidabilitá del mezzo é come le forze si scaricano sulle due ruote,
e considerando che sia l' anteriore che la posteriore sono vincolate a strutture in carbonio
(delle quali é semplice modificare la rigiditá semplicemente cambiando l' orientazione dei vari strati di fibra dopo averla calcolata al computer)
non dovrebbero esserci soverchi problemi per ottenerer una maggiore o minore rigitá del complesso "telaietto anteriore porta cannotto- motore portante - forcellone posteriore"
Questo ammesso e non concesso che gli ingegneri ducati sappiano fare il loro lavoro, ma dal basso della mia incompetenza sarei piú che disposto a conceder loro il beneficio del dubbio
Ma capisco i dubbi di furosawa,
anche perché, pur non sapendo una cippa di come si debba progettare/realizzare un buon telaio, non posso dimenticare quanto appreso empiricamente in passato
negli anni 80 si tentó da piú parti di realizzare telai monoscocca in alluminio, salvo poi tornare piú tardi alle piú classiche strutture in tubi (tondi o quadri) o agli scatolati nati sulla falsariga del deltabox yamaha (perché il deltabox é solo yamaha!, é marchio registrato yamaha e apparve per la prima volta sulla 500 dell' 82; gli altri sono appena telai con due travi portanti in alluminio scatolato).
agli inizi degli 80 un mio vecchio amico che lavorava sui bicilindrici 125 Morbidelli/MBA tentó, sulla falsariga di quanto giá fatto da piú parti, di realizzare un telaio scatolato con cui sostituire il classico telaio in tubi
l' obbiettivo era di ottenere una maggior rigidezza (che rendesse la moto piú coerente sul veloce) rispetto a quanto ottenibile col telaio in tubi dal comportamento un po' svirgolone
Orbene, il telaio monoscocca si riveló sin dal primo test in pista troppo rigido, rendendo la moto molto nervosa e quasi imprevedibile nelle sue reazioni (e questo con appena una quarantina di cavalli da gestire!);
per un "artigiano" il cambiare la rigiditá a una struttura monoscocca avrebbe significato rifare di sana pianta il telaio, di conseguenza il mio amico abbandonó la struttura monoscocca tornando al telaio in tubi, stavolta quadrati e in alluminio (che poteva facilmente modificare appena con sega, piegatrice e una saldatrice in atmosfera di argon),
ma le MBA Morbidelli (e anche altre moto) continuarono a correre anche con telai monoscocca, perché quello che era complicato o caro per un artigiano che lavorava in un' officinetta di appena 4 stanze di sicuro non era un problema irrisolvibile per le case e/o i team ufficiali
Questo per dire che non sempre ottenere una maggior rigidezza é un vantaggio, il problema é trovare il giusto compromesso, e chissá non abbia ragione furosawa nel pensare che un deltabox sia di piú facile gestione
Ma anche se da una parte sono propenso a pensare che la ducati possa sí avere una ciclistica un po' troppo rigida, dall' altra parte non posso credere che una casa con le risorse e il personale tecnico della ducati non sappia adeguare la rigiditá della D16 alle esigenze di piloti diversi da stoner
anche se sará certo piú difficile ottenere il giusto compromesso con una struttura come quella della ducati piuttosto che con un telaio a doppio trave scatolato in alluminio