Come era prevedibile la notizia del debutto - possiamo definirlo anticipato? - della nuova Ducati GP11.1 ha sollevato qualche polemica. Siamo fra quelli favorevoli alla dialettica, perché osservazioni interessanti danno spesso luogo a risposte interessanti e spesso chiarificatrici. Ci dispiace però quando qualche collega nella foga di esprimere la propria opinione fallisce completamente il bersaglio.
Questo è il caso, secondo noi dei cari amici di motocuatro - amici, lo ribadiamo, e colleghi stimatissimi - che nell'editoriale di Germàn Garcia Casanova accusano la casa di Borgo Panigale di aver, senza mezzi termini, barato avendo fatto provare al Mugello Rossi prima del Gran Premio. Mascherando il test con la prova della GP12 che avrebbe dovuto correre il prossimo anno. Cosa vietata dai regolamenti.
Gli amici di motocuatro parlano dei test di Jerez (8 aprile) e del Mugello (26 maggio e 15 giugno) portandoli come prova del reato, visto che giovedì prossimo Valentino correrà con la GP11.1 ad Assen e, orrore, gareggerà con la medesima moto anche nel GP del Mugello.
L'argomento è appassionante, ma purtroppo la polemica non regge perché basata su un presupposto sbagliato: il regolamento proibisce ai piloti titolari della MotoGP di provare con i mezzi dell'anno in corso ed in deroga permette a tutte le case otto giorni di test con i prototipi del prossimo anno, appunto per sviluppare le 1000.
Poiché è indubbio che Valentino Rossi abbia utilizzato unicamente la GP12 per questi test - basta guardare il forcellone posteriore rovesciato che in nessun modo potrebbe essere montato sulla GP11 - la polemica muore sul nascere. Come direbbe un giudice: il fatto non costituisce reato. Come non costituisce reato decidere di gettare nell'agone un prototipo a campionato iniziato, purché questo risponda agli attuali regolamenti, cioè motore di 800 cc.
Già perché ciò che ha fatto la Ducati non è stato provare l'attuale GP11 cercando di evolverla in barba ai regolamenti - comportamento questo sì proibito - ma ha portato in pista una nuova Desmosedici. Dopodiché, in anticipo sui tempi, ha deciso di farla debuttare modificando all'interno il motore per riportarlo alla cilindrata legale. E' stata costretta a fare ciò perché - com'è noto - la Ducati non ha telaio, il motore è parte stressata e il trapezio in fibra di carbonio che funge da supporto all'avantreno, così come il retrotreno, è attaccato al propulsore. Ed il motore 2011 non ha gli stessi attacchi di quello 2012.
Dunque, secondo noi, polemica chiusa...per mancanza di argomentazioni adeguate. Del resto le avete viste le foto della RC211V povata da Stoner a Jerez? Vi sembra diversa dall'attuale? E cosa proibisce all'HRC, visto che il suo motore non è parte stressata, di utilizzarne se del caso, il telaio?
Ve lo diciamo noi: niente. L'unica regola che vale, in questo caso, è quella del massimo numero di motori punzonabili: sei.
Si può concludere che alla Ducati sono stati furbi? Beh, l'unica risposta possibile è che saper sfruttare le regole a proprio vantaggio è il motivo per cui si corre.
Piuttosto, invece, noi ci poniamo una domanda: la GP12 che ha provato a Jerez ed al Mugello è veramente una 1000 di cilindrata? In realtà il regolamento non obbliga ad una cubatura piena. Ed è questa noi secondo l'unica domanda che meriterebbe una risposta perché un vecchio detto inglese dice che nelle corse non c'è nulla che valga quanto i centimetri cubici. E quasi mai è stato smentito. Comunque, anche se Filippo Preziosi avesse fatto questa scelta, che nel recente passato è stata anche dell'Aprilia di Jan Witteveen, non avrebbe infranto alcun regolamento.
Un'ultima cosa: motocuatro si domanda: ¿Qué va a hacer Dorna con todo esto?
Dorna? Non è la Dorna che si deve occupare dei regolamenti, ma la FIM. Qualcuno, qui, ha perso il senso della misura. Per fortuna il motomondiale non è stato inventato dalla Spagna.