da GPOne
La perfezione non è di questo mondo, ma è comunque un limite da tenere sempre fermo come obbiettivo, anche quando si sfreccia a più di 300 Km/h su una MotoGP. Lo sa bene Lorenzo che non si accontenta mai dei risultati raggiunti, neanche quando, come oggi, mette dietro di sé tutti gli avversari e riesce a sfondare il muro dei 2’02”, sfiorato dal solo Pedrosa. “Non so se il gap dalla Honda è stato completamente annullato – avverte Jorge Lorenzo – siamo ancora tutti lontani dal limite delle moto, è troppo presto parlare adesso. Con il passaggio alle mille mi sembra comunque che i valori in campo siano cambiati”. Il primo giorno di prove ha comunque soddisfatto il maiorchino: “la moto non è molto diversa da quella provata a Valencia – spiega – L’importante è abituarsi al nuovo modo di guidare, le curve lente vanno spigolate maggiormente, ma dall’altra parte serve meno precisione della guida, la maggiore coppia perdona le piccole imprecisioni. In frenata si avverte invece la maggiore velocità, è più difficile fermarle, ma niente a cui sia impossibile abituarsi, sono moto abbastanza facili da interpretare”. La nuova M1 nelle sue prime uscite si è rivelata molto competitiva ma Jorge ha ben chiari i punti su cui lavorare: “l’uscita dai curvoni veloci, la M1 si muove un po’ troppo in quella situazione. Invece riesce a scaricare la potenza a terra meglio della 800”. Promosse con riserva le nuove gomme portate dalla Bridgestone, “si scaldano più in fretta e si raffreddano più lentamente delle vecchie, ma innescano una vibrazione che sembra provenire dal posteriore”, bocciate invece le CRT. “Mi hanno colpito negativamente, pensavo girassero su tempi vicini al 2’03”, 2’04”, non così piano – sottolinea – Ho incrociato Edwards in pista e mi è sembrato che guidassimo due moto di categorie differenti, potrebbero innescare delle situazioni pericolose in gara”. Il suo compagno di squadra Ben Spies ha accusato invece un po’ di ritardo, chiudendo in quinta posizione, a più di mezzo secondo da Jorge. Ma non è sembrat preoccupato: “Dovevo togliermi un po’ di ruggine di dosso – ha commentato il texano – era da Valencia che non guidavo più una moto, di nessun tipo. Sono felice e mi sono divertito a tornare in sella, ho provato un paio di cambiamenti nel setup e ogni volta la moto è migliorata. Nei prossimi giorni avremo molte cose da fare e ancora di più nei prossimi test. E’ stata comunque una buona partenza, Yamaha ha fatto molti sforzi e dobbiamo solo concentrarci e procedere passo a passo”.
Due cose: la prima è che pensavo che queste nuove 1000 sarebbero state più difficili da guidare invece Lorenzo dice che sono più facili da interpretare e perdonano maggiormente le sbavature, la seconda è che se un pilota di motogp afferma che queste CRT sono pericolose il problema va affrontato prima dell'inizio del campionato.
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