Capisco, Giorgio, il problema é che la mamma degli scemi é sempre incinta
L' altro giorno stavo leggendo un articolo in un sito di motociclismo sui test di sepang, e per caso ho dato un' occhiata ai commenti in calce all' articolo... insulti a rossi, prese di culo, denigrazione a tutto spiano, un misto di invidia, malvagitá e rosiconaggine .....roba da far rizzare i capelli in testa a Pierluigi Collina!
Ma soprattutto roba da domandarsi come é possibile che certi siti e/o giornalisti lascino certi idioti scrivere simili barbaritá senza sbatterli fuori a calci nel deretano.
Ma a ben pensarci le parole di certa gentuccia non vanno nemmeno prese in considerazione, son come scoreggia di vecchio centenario, cosí loffia che non smuove nemmeno un pelo.
E poi scrivendo imbecillitá gli imbecilli si qualificano da soli per quel che sono.
A prescindere dalle minchiate dei soliti idioti, dico che a me scoccia criticare uno come rossi, ma non posso farne a meno, primo perché so che non é uno scarpone, secondo perché sono convinto che per lui non é arrivata l' ora di appendere il casco al chiodo, terzo perché non accetto l' idea che uno come rossi non riesca a trovare il bandolo della matassa.
E siccome é per me impensabile che non abbia saputo dare agli ingegneri ducati le giuste indicazioni sul come vuole sia fatta la sua moto, l' unica spiegazione per me palusibile é che per chi sa quale oscuro motivo non trovi il feeling con quella moto.
Il feeling é una cosa strana.
Una moto puó essere generalmente ritenuta una moto perfetta ma tu per chissá quale motivo non riesci a sfruttarla, o puó essere considerata un catafalco e invece ti ci trovi benissimo fin dai primi metri
Ti faccio un esempio personale.
Per anni ho corso (garette di parrocchia e garucce d' oratorio, ovvio!) con un suzuki 500.
Era una moto molto difficile e impegnativa per le mie modeste capacitá, molto brusca di erogazione e molto nervosa di ciclistica, ma era cosí affascinante e "adrenergica" che non desistetti, e insistendo e insistendo, e modificando qui e alzando, lá e cambiando questo e limando quello, e provando e provando e provando alla fine, dopo aver fatto i viottoli a misano e al mugello, ero riuscito a trovare un mio certo qual feeling, anche se continuavo a viaggiare su tempi mediocri, tanto che al Mugello non riuscivo a scendere sotto i 2'25", mentre quello bravi riuscivano tranquillamente a scendere sotto i 2'20".
Un giorno dovetti disfarmi del Gamma, seppur a malincuore, per il semplice fatto che era oramai vecchia e spompata e i ricambi freschi non si trovavano se non con grande difficoltá.
La sostituii col nuovissimo e appena messo in commercio CBR900RR prima serie.
Su strada era un gioiellino, facile e intuitivo. Pensai, se va cosí su strada, figuriamoci in pista!
Era leggero e maneggevole, ma anche stabile sul veloce, ben frenato e con un gran motore, sufficientemente potente e trattabilissimo a tutti i regimi.
Era insomma un vero paradiso per chi veniva da una moto brusca e ballerina, con freni e sospensioni inadeguati e cerchi e gomme ridicoli;
eggiá, sui cerchi di serie del gamma, obbligatori in SP, si poteva al massimo mettere un 120 davanti e un 140 dietro, e nemmeno radiali perché i radiali su quei cerchiettini non ci lavoravano, l' unica gomma che ci stava discretamente era il vecchio Demon a tele incrociate, che nella versione VB da pista teneva anche benino, ma durava quanto un abbaio di cane, e col caldo poi si sbraciolava in due balletti, con i traversi e relativi cagaroni a schizzo che ne derivavano.
La pompa dei freni l' avevo cambiata con quella di un 1100, che sembrava la stessa del 500 e passava le verifiche, e garantiva di non trovarsi con la leva del freno a contatto della manopola del gas dopo appena 4 o 5 giri, ma era cosí dura ma cosí dura che faceva venire le vesciche alle dita!
Per non avere incertezze o sottosterzo in entrata di curva avevo abbassato un po' il davanti sfilando le forche e alzato il retrotreno cambiando la bielletta del full floater con una artigianale e l' ammo di serie con un bitubo duro come un chiodo, e avevo alzato la posizione di guida di due-tre centimetri per poter gravare meglio sul davanti, e anche perché cosí la pancetta non litigava in frenata con la gobba del serbatoio;
ma se cosí facendo il mio gamma era un fulmine in entrata e coerente in percorrenza, in uscita sbacchettava come un puledrino selvaggio a cui avessero strizzato i coglioni, cosi che quando la gomma di dietro cominciava a derapare non si sapeva mai se era perché si era degradata o perché la diarrea che straboccava dalla tuta l' aveva resa scivolosa!
E il motore dopo tanti anni di onesto servizio, diverse rialesature e trapianti vari, non ce le faceva proprio piú, e tanto al mugello come a misano la velocitá massima la faceva oramai in quinta, ché quando mettevi la sesta si sedeva come un cavallo stanco e non guadagnava manco un giro, un po' anche per colpa della mia mole non propriamente aereodinamica, e cosí non si vedevano piú di 220 orari nemmeno a scendere a spingere.
Capirai che col 900, che al Mugello giá sullo scollinamento prima della san donato tirava i 250, mi sembrava di volare, e la san donato arrivava anche troppo alla svelta, costringendo a riprogrammare gli spazi di frenata, cosa non facile per un chiodo come me che per paura di arrivar lungo alle volte finivo per arrivar ... corto! Che freni!
E le michelin da 180 che si montavano sul 900 avevano una spalla che sembrava non finire mai e ti diceva "dai! piega un po' di piú, fermone!, che c'hai le saponette ancora intonse"
Nonostante l' avessi alleggerito di tutto il possibile immaginabile, compreso un bel termignoni in carbonio al posto del terminale di serie in lamiera d' acciaio, dentro le esse o in inserimento di curva non era un fulmine come il gamma, ma in compenso in uscita potevi spalancare il gas senza rischiare di mettertelo per cappello e senza rischiare la pur minima sbacchettata: era una goduria uscire a palla dal bucine spalancando con la moto ancora piegata
E sui curvoni veloci come il bucine o il correntaio o l' arrabbiata il telaio e le forche lavoravano in maniera esemplare, d'amore e d' accordo con l' ohlins "reising" che gli avevo messo al posteriore.
Sicurissimo di aver trovato il paradiso motociclistico nonché il modo di scendere finalmente sotto l' agognato 2'20" che faceva da spartiacque tra i bravini e i fermoni, rientrai baldanzoso e fiero in pista con gomme fresche e 5 litri di benza, non senza essere andato anche ad "alleggerirmi" ai cessi con una ricca e abbondante cag
perché, come ben si sa, quando si tratta di fare il "tempone" anche pochi etti potrebbero (condizionale!, molto condizionale!) fare la differenza!
Faccio tre giri tirati alla morte e rientro al box, sudato come un maiale africano ma felice e sicuro di aver fatto sfracelli e sconquassato il cronometro .... risultato? 2'26", 2'27", 2'26" ...... ma porco il mondo che c'ho sotto le ruote!, mi sembrava di andare da dio e invece andavo piú piano che col gamma? Ma vaffanculo a me e a chi non mi ci manda, va!
Torno a casa senza riuscire a capire come sia possibile; eppure mi sentivo di stare andando come un razzo! Sembrava fosse amore e invece era un calesse!
Arrivato a casa trovo un invito della ducati e michelin per andare al mugello la settimana successiva a provare le nuove ducati e le nuove radiali michelin.
Bha, mi dico, andiamno a vedere se mi fanno provare il nuovo 888, chissá che non sia la volta bbona che trovo la moto che mi fa andare forte.
Arrivato al mugello scopro che hanno invitato porci e cani, un po' di giornalisti e un mucchio di smanettoni della domenica; e mi si dice che per poter provare la 888SP bisogna affrontare svariati duelli rusticani con gli altri pretendenti.
Ma chi me lo fa fare, dico io, mi accontenteró dell' 851... come dite? anche per quello c'é la fila?, e vabbé, datemi almeno il 900SS a due valvole, é un mezzo catafalco cha fa si e no i 210 ma a caval donato non si guarda in bocca e nemmeno sotto la coda.
Mi chiamano, vado in corsia box, dó il mio nome e chiedo dove sia il mio 900SS ... e mi indicano un 750SS, per di piú di quelli con la semicarena! Ma porca l' oca, ma quel coso lí é una moto da coatti, é un progetto di moto non concluso, é ... é ... é l' unica moto rimasta libera, o la prendo o devo saltare il turno.
E poi c'ha uno scatolotto nero incollato col nastro sul codone, non bastava darmi la moto meno potente del lotto, anche la zavorra mi c' avete messo? Mi dicono che é un trasponder. Traspoché? Un aggeggio per misurare i tempi, lo stanno provando e lo han messo su una moto caso, e mi spiegano che dovrei essere felice, cosí sapró alla perfezione con quali tempi giro.
Si, i tempi! Con quel catafalco che non fará nemmeno i 200 per prendermi i tempi basterebbe una sveglia, dico io.
Vabbé pazienza, tanto poi la moto non é mia, ora gliela scanno a suon di fuorigiri cosí s' imparano a darmi un giocattolo per fantolini.
Per evitare casini alla prima curva fanno partire le moto una per una, prima i due 888SP, poi gli 851, poi i piú lenti 900SS, e solo dopo i peones coi 750SS. Dietro ci son solo i fighetti coi monster e i regazzini con le mito 125.
Parto a tutta randa tirando le marce in fuorigiri, tanto quel cosetto a due ruote non c'ha il desmo pure lui per non piegar le valvole? ... Certo é che gli altri se la stan prendendo comoda, alla san donato giá metto dietro gli altri 2 750 partiti prima di me, alla materassi infilo il primo 900, alla casanova il secondo, al palagio il terzo. Ma son lí per tirare o son di passagio per andare a prendere un caffé coi brigidini a lamporecchio?
Al bucine infilo quasi senza volere il primo 851 che sta cincischaindo coi freni in mezzo alla pista e sembra quasi non sappia come si fa a curvare, quello ovviamente mi svernicia di motore non appena si entra sul rettifilo, e con la vernice si porta via anche tutti gli adesivi della mia mezza carena.
Bella forza!, quel cacarello di 750 nemmeno arriva ai 200 di contachilometri!, va cosí piano che quasi quasi nemmeno vale la pena frenare alla san donato ... e poi tanto la leva del freno sta giá toccando la manopola del gas, freno freno ma sto coso mica vuole rallentare, cazzo! cazZO! CAZZOOO!!... maremma zucchina, stai a vedere che vado lungo e finisco nelle reti come un muggine!
Quasi senza volere ripasso l' 851 riprendendomi gli adesivi e la vernice che mi aveva illecitamente sottratto sul rettilineo, butto giú lo scarabocchio bolognese alla va o la spacca ... fiuuuú! é andata!, non so come ma sono ancora in pista e per di piú in perfetta traiettoria, e vado a palla verso la luco poggiosecco ... la davanti c'é un altro 851, vuoi vedere che se i freni continuano a far sciopero mi tocca passare pure lui?
Detto e fatto, sto ferro da stiro non c'ha motore e nemmeno i freni, ma in curva sembra una saetta.
Riesco dal bucine e vedo due puntini rossi laggiú in fondo al rettilneo, sono i due 888 che vanno di conserva, alla guida ci sono due giornalisti VIP, a loro gli danno le motobbone e a noi paria i catrami del gange, ma .... ma che suddede? ... dopo un' altro giro i puntini sono diventati grossi e mi stanno proprio lí davanti? ...
i miei freni frenano sempre meno, o forse son lorom che frenano troppo e troppo presto, e allora per non tamponarli mi infilo tra i due all' entrata del bucine, mi scuso per l'ardire di sorpassarli, ma non é colpa mia, lo giuro, e di quello scarabocchio rosso che non ne vuol sapere di frenare in curva, sembra quasi avere una sua volontá propria che trascende la mia innata fermomenale fermaggine ...
ma sul dritto quelli si vendicano ... swoschhhh! passano come due saette... ma poi cosa c'avranno da voltarsi indietro a guardarmi? Bho, cazzi loro, io per non ri-tamponarli li ri-passo alla san donato, anche se loro mi ripassano in uscita e si rigirano un' altra volta a riguardarmi... ma che vogliono? Un bacino, forse?
Si va avanti con sto tira e molla, e si riarriva alle biondetti, e nel flip flop riinfilo il secondo dei due... deve essere proprio un gran fermone, mai ero riuscito a passare nessuno dentro le biondetti... arrivo al bucine e coi freni oramai evaporati affianco all' esterno l' altro 888 che chiude la curva in anticipo per non lasciarmi spazio all' interno... ma che sta a fa sto stronzo?, resiste e mi tira la frenata? Ma non lo vede che sono senza freni e per linee esterna??? Entriamo affiancati. Ora vado a finire nella rena come un cavedano della Sieve, mi dico.
Tiro giú di brutto quello scarabocchio di 750, apro il gas a manetta, tanto anche spalancando succede poco o nulla, dó una gomitatina alla ruota anteriore dell' 888 tanto per far innervosire lo stronzetto, che si spaventa, chiude il gas e mi lascia andare, entro sul rettilineo pronto a ricevere l' ennesima sverniciata e ... e davanti a me vedo quelli della ducati e michelin in mezzo alla pista che con le bandiere ci segnalano di prendere la corsia dei box... fine del divertimento.
Rientro pensando che io sono un fermone, certo, ma quelli lí che erano in pista con me sono davvero degli incudini a due ruote.
Sento una pacca sulla spalla e una sul casco... ma chi é il rompioscatole che vuol giocare allo schiaffo del soldato? Ah!, è quel tizio della ducati che mi aveva dato il settemmezzo, che mi sta mostrando un foglio e mi dice "
e poi non volevi il 750 e nemmeno il trasponder, eh? Guarda, hai fatto il secondo e terzo giro sotto il 2'20"!"
"
Prendi fiato che tra un po' ti richiamo e ti faccio provare l' 888, cosi poi ci dici che ne pensi della moto e delle gomme"
"
L' 888? A chi? A me? Eh no!, eh no!, io l' 888 non lo voglio PPIUÙ ... aridateme lo scarabocchio semicarenatoooooooooooo!"
Morale della favola: non é questione di cavalli, é tutta questione di feeling, lo diceva anche cocciante!