dopo avere sentito l'intervista a rossi ...
ho la sgradevole impressione che potremmo essere di fronte a un secondo annus horribilis per ducati e rossi,
ma vorrei ugualmente dire che bisogna sempre mantenere la speranza di un futuro migliore,
e vorrei poterlo dire anche a Rossi
Vorrei poterglielo dire perché le sue parole nel dopo gara mi son suonate come un de profundis del suo rapporto con la ducati,
ma a mente fredda mi rifiuto di crederci,
spero quindi di essermi sbagliato, di aver interpretato male,
spero che la sua sia stata appena l' amara reazione ad un risultato che rossi non vuole e non puó né deve accettare,
spero quindi in una botta d' orgoglio che stimoli una pronta rincorsa al riscatto;
spero cioé che le parole di rossi siano leggere e passeggere come la rabbia che nasce dalla delusione
e non pesanti e definitive come la pietra tombale della rassegnazione,
perché, come diceva il foscolo, anche la speme, ultima dea, fugge i sepolcri,
e son sicuro che rossi non vuole mettere una lapide fatta di rassegnazione sulla propria carriera,
non sarebbe da lui.
Io sono tranquillamente "sopravvissuto" al ritiro di dozzine di campioni del mondo e sopravviveró anche a quello di rossi,
ma se rossi vorrá un domani sopravvivere al proprio ritiro, oggi non deve né puó gettare la spugna nel momento di maggior difficoltá,
deve reagire, scuotersi la polvere di dosso e risalire in sella.
Ma sono sicuro che, a prescindere dalle sue parole nel dopogara, lui non ci pensa nemmeno a gettare la spugna e a vivacchiare fino a fine campionato,
non fa parte del suo carattere,
e anche se oggi vorrei dirgli di non smettere di sperare, sia nella ducati che in se stesso,
sento che non c'é bisogno che glielo dica, perché di sicuro se l' é giá detto da solo
per aspera ad astra