lunghissima intervista a motosprint. questo è un estratto (a scriverla tutta ci mettevo troppo :d ):
si da quando quido questa moto non mi ci sono sentito a mio agio, cioè nelle condizioni di dare il 100% o comunque di esprimere al massimo la mia guida. e questo è uno sport dove se non hai il feeling col mezzo diventa tutto molto difficile; oltre al fatto che se non guidi al 100%, gli altri vanno di più.
è una moto che castra un po' i punti forti della mia guida. ognuno ha i suoi punti buoni e quelli meno buoni. ecco, io con questa moto non riesco a tirare fuori i miei punti di forza, cioè i pregi della guida. la frenata e l'entrata in curva, certo. ma anche le traiettorie e il ritrmo. io guido in modo dolce, pulito, preciso e costante. con questa moto si fa veramente fatica se vuoi guidare così.
ho guidato molte moto, di tutte le classi e di marche diverse, ma ho piu' o meno guidato sempre allo stesso modo. il mio stile si è evoluto, ma fondamentalmente è rimasto sempre uguale. quando provai la yamaha nel 2004 trovai che non era poi così diversa dalla honda, andava solo più piano, cioè andava un po' peggio. come telaio c'erano cose migliori ed altre peggiori però in fin dei conti le moto non erano così diverse. adesso invece faccio fatica a guidare questa moto, che è diversa.
da quando c'è il monogomma le moto si guidano in modo diverso: è una guida innaturale. le gomme che a un certo punto ha cominciato a produrre la bridgestone non hanno più grip sul massimo angolo di piega, come invece hanno sempre avuto le gomme che ho usato fino al 2008.
si vede chiaramente che le moto si guidano in modo diverso, cioè spigolando.
la grande differenza tecnica risiede nel fatto che le gomme, quando sei molto piegato, prima tenevano e quindi potevi guidare in modo più naturale: dalla massima piega iniziavi ad accellerare. adesso invece è molto importante cercare di raddrizzare la moto a centro curva, e lo fai col gas, per poi sfruttare al massimo l'accellerazione spalancando il gas prima.
il nostro motore è troppo violento: non riesco ad aprire in modo rapido e deciso perchè la moto diventa instabile.
quando si entra in curva a causa di qualcosa che non sappiamo l'anteriore non ti aiuta a chiudere la curva. è questo, cioè il sottosterzo, il problema più grande. la cosa incredible è che questa caratteristica è simile in tutte le ducati che ho guidato dal 2010 ad oggi: prendi la versione in cui non c'e' il telaio, poi quella in cui la parte anteriore è in carbonio, poi quella col pezzo anteriore in alluminio, infine monti il telaio completa… non cambia niente ed è incredibile.
il motore. anche quest è un problema importante. ci vuole un motore che si riesca a gestire meglio: il nostro è molto aggressivo, cioè più aggressivo della honda e molto più della yamaha. infatti quando stoner nel novembre 2010 scese dalla ducati e salì sulla honda disse subito che il motore della rcv era dolcissimo… e questo dopo che pedrosa si era sempre lamentato dicendo che era troppo aggressivo. stoner lo ritenne dolce perchè veniva dalla ducati.
da noi è molto chiaro chi la fa (la moto):Preziosi è il capo e la mente pensante di tutto. è lui che deve aiutarci. anche perchè i nostri problemi sono molto chiari, anche quello che non funziona dietro, cioè nella fase di accellerazione, secondo me viene dal davanti ed è a causa del sottosterzo.
lui (stoner) si è evoluto proprio con la ducati: infatti deve dire grazie alla ducati perchè se ha imparato a guidare così come guida oggi è perchè lui è cresciuto con questa moto, che se non la guidi in quella specifica maniera sei rovinato.
stoner e lorenzo vanno veramente forte, infatti io non dico "datemi una yamaha e li batterò subito!". dico solo che secondo me posso ancora giocarmela perchè non credo che in un anno sia cambiato tutto.
in ducati si fa più fatica a risolvere i problemi. ed è un gran peccato.
riguardo le idee troppo azzardate. bisogna dire che delle volte in ducati a qualcuno viene la voglia di fare dei virtuosismi. del resto siamo italiani, siamo fantasionsi in fondo nella nostra cultura c'è anche la caratteristica di avere un'idea talmente buona da risolvere un sacco di problemi. ma nella motogp di oggi non è così: bisogna sputare sangue per recuperare anche solo pochi decimi e non si può pensare di togliere un secondo con un colpo di genio.
ma in fin dei conti, sai qual'è la verità: per arrivare a risolvere i problemi come li risolvono soprattutto honda e yamaha ci voglio 50 anni di esperienze nelle corse a questo livello.
io non progetto le moto: io dico cosa una moto fa. infatti sono sempre stato considerato, da chi lavora con me, molto bravo nel dire cosa succede sulla moto.
poi gli altri devono fare la loro: sono gli ingegneri che devono capire e agire.
io i nostri problemi li ho spiegati chiaramente e con ordine: adesso bisogna vedere se riusciamo a risolverli.
fin'ora non ce l'abbiamo fatta. però questa moto è stata cambiata tanto in 3 mesi, è tutta da sviluppare e quindi abbiamo delle carte da giocarci. ma bisogna avere quelle giuste.
mi fa male al cuore andare in pista e vedere che non ce la faccio nemmeno a guidare, che mi sento un incapace e che prendo paga da gente che normalmente non andrebbe più forte di me.
se lavoriamo bene siamo in grado di lottare per il quinto sesto posto. non è chemi esalti tanto. ed è normale che uno come me, con una carriera così, a questa età, la pensi così. chi emette sentenze e giudizi al di fuori non è uno sportivo, nel senso che non ha idea di cosa serva per togliere anche solo 2 decimi. se un certo lavoro e certi sacrifici li devi fare per il podio, allora va bene, ma se devi lottare per il quinto posto piano piano ti passa l'entusiasmo.
io sono venuto qui, alla fine del 2010, pensando di correre 2 anni e cercare di vincere con la ducati. ma è dura. tra l'altro mi piacerebbe fare altri due anni.
correndo così si perde la gioia di guidare. a parte l'ego, quando sai che vai in pista e le prenderai regolarmente, diventa dura. se non ti diverti più in p ista tutto il resto diventa più pesante. noi siamo qui per guidare la moto che ci piace e per prrovare delle emozioni inpista, il resto lo consideriamo il prezzo da pagare. ma con una simile situazione,cioè con una pressione enorme e con tutti che ti danno addosso e ti criticano e che godono come matti nel vederti in difficoltà, non ci si diverte più. io corro per il gusto di farlo, perchè ormai ho fatto tutto e ho avuto tutto. e a chi fa questo mestiere solo per il gusto di correre, questa situazione fa un effetto diverso rispetto agli altri.
è presto per rispondere a questa domanda (questo progetto merita che si perserveri fino a farlo diventare vincente?)… vincere questa sfida, o coumunque essere competitivi con la ducati, sarebbe una cosa bellissima, lo si vede dal trasporto delle gente e dal calore di tutti i tifosi che abbiamo.
è tutto bello, solo che questa è una moto che ti devasta. stoner è stato a casa per 3 gare, nel 2009, perchè non ce la faceva più!
_________________ GinoScola
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