mi sono documentato...
Il gatto portafortuna
Nel corso della storia sono nate diverse superstizioni sulla relazione tra i gatti e la fortuna. Naturalmente si trattava di credenze sciocche, contraddittorie e completamente prive di fondamento. Tali leggende coinvolgevano in modo particolare due tipi di gatto, quelli neri e quelli bianchi e neri: dei primi dicevano che portassero sfortuna e dei secondi che invece portassero fortuna. Tuttavia qualche volta le interpretazioni si ribaltavano e le sorti dei due tipi di felini anche. Tutte le civiltà hanno attribuito ai gatti qualche potere soprannaturale: in un’eccezione positiva o negativa, gli uomini hanno avvertito nel piccolo felino una sorta di potere magico.
In tutto il Sud della Francia sono diffuse le leggende sui “matagot”, gatti stregoni: sono gatti neri che hanno la proprietà di attirare molto denaro nella casa in cui abitano. Ma proprio per questo bisogna trattarli con ogni cura e offrire loro sempre il boccone più prelibato. In Bretagna, invece, la leggenda vuole che ogni gatto nero nasconda nel folto del mantello un unico pelo bianchissimo: basta scoprirlo e strapparlo senza farsi graffiare e si avrà un talismano potentissimo, in grado di esaudire qualsiasi desiderio di chi lo trova. Anche in Birmania
i gatti sono considerati animali “protettori”, in particolare i gatti bianchi. Questa credenza è così radicata in quella cultura che, durante la seconda Guerra mondiale, un colonnello inglese, per assicurarsi la collaborazione della popolazione, fece disegnare su tutti i veicoli militari britannici dei gatti bianchi, come se questi fossero l’emblema degli Alleati: lo stratagemma funzionò.
I poteri benefici attribuiti al gatto in molti casi si ritorsero contro il felino. In Russia e in Polonia, per esempio, c’era l’usanza di sotterrare un gatto vivo nei campi per assicurarsi un raccolto abbondante, mentre nell’Europa centrale si riteneva che per dare solidarietà a un edificio si dovesse murare un gatto vivo in una parete. Di sicuro, vista la crudeltà di queste pratiche, i poveri gatti avrebbero preferito essere esentati da questi scomodi e pericolosi ruoli di portafortuna.
Fonte: "I gatti" di DeAgostini
Mi son sempre stati simpatici i Francesi
anzi meglio le francesine