per ricordare un grande uomo:

Meoni day, il sogno continua
Fabrizio è anche campione di solidarietà: un progetto per l’Africa
La Nazione – Arezzo
24/01/02
di Arnaldo Valdarnini

Castiglion Fiorentino – Organizzato dal Moto club di Castiglion Fiorentino, dal Comune e dalla Provincia, Castiglion Fiorentino si prepara a celebrare il “Meoni day”, il giorno dedicato al campione castiglionese Fabrizio Meoni, vincitore per il secondo anno consecutivo (primo pilota italiano) della Parigi Dakar, il più prestigioso rally-raid a livello mondiale. Il “Meoni day”, in programma sabato 26 gennaio si aprirà alle ore 16.30 con la sfilata in Corso Italia, da piazza Matteotti a piazza del Municipio, da dove la “carovana” proseguirà per raggiungere il nuovo palazzotto dello Sport, prescelto per ospitare i festeggiamenti.
Sarà qui la grande festa per rendere omaggio a Fabrizio Meoni e al suo fedele meccanico Romeo Feliciani, i due castiglionesi doc che hanno raggiunto traguardi di assoluto valore internazionale e che, in virtù dei loro successi, hanno fatto conoscere in tutto il mondo, insieme al loro nome, anche quello di Castiglion Fiorentino.

E’ il caso di sottolineare che Meoni, in questa circostanza, non mette il suo nome e le sue straordinarie imprese al servizio del trionfalismo o della esaltazione della propria personalità. Lo mette esclusivamente al servizio di un generoso progetto di solidarietà, destinato alla realizzazione di una scuola (la seconda dopo quella di M’Boro) per i bambini di una missione di Dakar bisognosi di aiuto. Meoni, infatti, dimostrando di avere non solo classe e muscoli da campione, ma anche un cuore molto generoso, l’ha detto a chiare lettere dopo il suo trionfo:

“...L’Africa mi ha dato tanto, è giusto che io restituisca qualcosa all’Africa...”.
All’iniziativa, nata quindi da un suo preciso desiderio e della quale lui stesso si fa garantire, il Comune e la comunità castiglionese hanno deciso di dare il proprio sostegno, per cui la festa è destinata esclusivamente alla raccolta di fondi per la costruzione della scuola. Infatti viene promossa una sottoscrizione interna di premi, con in palio capi di abbigliamento sportivo indossati da Meoni alla Dakar e un prezioso orologio vinto da Meoni al Rally d’Egitto.

Ho visto in tele la sua ultima intervista proprio ieri sera...

ed era Primo in classifica.

ho saputo anche io dal tg durante la pausa, mi spiace molto oltretutto a così poca distanza da Sainct ( e forse è morto un'altro pilota meno conosciuto ieri ma non so se ho capito...spero di no.. )
questo 2005 inizia proprio male.

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se Rossi se la piglia in saccoccia Ci GODO COME UN PORCO
se stanno inchiappettando Rossi CI GODO como un suino
perchè mentire? Ci GODO!

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WLF

Sembra un bollettino di Guerra. :o

Ma d' altra parte é come il TT: ci va solo chi ci vuole andare.

Io ho perso amici sia alla Paris Dakar


... sia al TT ..... e, scusate il cinismo, ormai non riesco piú a pianger lacrime per chi va a giocarvisi la propria vita, mi si son seccati gli occhi. Perché le disgrazie capitano a tutti, fa parte della fatalitá della vita, certo, ma andarsele proprio a cercare ...!

Sento solo una grande, una profonda, una opprimente tristezza, sia (e soprattutto) per le famiglie (cui va tutto il mio cordoglio), sia per quei "giovani leoni" che si fanno irretire e abbagliare dalle "eroiche gesta" di tali suppostamente eroici "semidei omerici", e sognano di emularle. E alle volta lo fanno davvero.
Dimenticando (o ignorando) che non c' é eroismo né gloria alcuna nel giocare incoscientemente la propria vita sul piatto di una insulsa roulette russa, qualunque sia l' arma usata per giocarla, pistola o deserto che sia.

:( :( :(

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Lo Zio Tazio

"Io vi daró tutto ... basta che non domandiate nulla!"

La Parigi-Dakar è la corsa più pericolosa al mondo. Il direttore generale della Ferrari, Jean Todt, la conosce bene avendola vinta per ben quattro volte negli anni '80 quando era direttore sportivo della Peugeot. Ed è proprio alla luce di questa esperienza che Todt la definisce "la competizione più pericolosa che esista" una gara nella quale "il miracolo è uscire illesi". "Anche perché - ha detto subito dopo avere appreso la notizia della morte di Fabrizio Meoni - spesso di fronte agli incidenti sei impotente, non puoi fare niente. Mi dispiace moltissimo per Meoni, l'ho saputo quasi subito perché la seguo costantemente".
Ricordando le sue Parigi-Dakar e altre competizioni di questo tipo, Todt ha ricordato in particolare un incidente di cui fu testimone oculare e che costò la vita al navigatore francese Christian Tarin: "Stavamo facendo il rally d'Egitto - ha precisato Todt - e vidi Tarin bruciare vivo nella sua macchina. Noi eravamo lì a guardare impotenti, non potevamo fare niente. Fu un'esperienza terrificante". Sono competizioni estreme, pericolose al punto tale che in quasi ogni edizione ci può scappare l'incidente gravissimo: "In moto poi - ha aggiunto Todt - è ancora più pericoloso. Perché non è possibile pensare di fare un rally di questo tipo senza cadere. Il miracolo, semmai, è uscire illesi. Sono davvero molto, molto dispiaciuto della morte di Meoni".

Fonte: Gazzetta dello Sport

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Lo Zio Tazio

"Io vi daró tutto ... basta che non domandiate nulla!"

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... ciao Sic ...