MotoGP, Rossi batte il tabù: pole position ad Assen
Bisogna stare nei primi cinque”, aveva dichiarato Valentino Rossi alla vigilia delle qualifiche della MotoGP ad Assen. Il Dottore, tuttavia, non si è limitato a cogliere il bersaglio, facendo centro con un 1’32.627 che, oltre a polverizzare il record precedente (sempre suo) di circa mezzo secondo, gli ha regalato la prima pole position stagionale (l’ultima risaliva a Valencia 2014) e 61ª in carriera. Una risposta netta a chi lo aveva, non del tutto ingiustamente, rimproverato di non riuscirsi ad esprimere al meglio in prova, ed un messaggio chiaro nei confronti del compagno di squadra Lorenzo, reduce da quattro vittorie consecutive ma ridimensionato nel confronto diretto in Olanda, dove si è dovuto accontentare dell’ottavo tempo (peggior qualifica stagionale). Gli avversari, nonostante i distacchi parlino di undici piloti in mezzo secondo, non hanno potuto fare altro che arrendersi, soprattutto in virtù della versatilità della M1 dell’italiano (tra i primi tre in ogni settore ad eccezione del T3). Al secondo posto, Aleix Espargaró (+0.231) ha preceduto di pochi millesimi Marc Marquez, mentre Dani Pedrosa apre la seconda fila davanti a Pol Espargaró e Andrea Iannone. Settimo tempo per Cal Crutchlow davanti appunto a Lorenzo e Maverick Viñales. Decimo Andrea Dovizioso con Danilo Petrucci a soli 14 millesimi sulla “vecchia” GP14. Dal parco chiuso: Rossi: “Abbiamo cercato di fare il massimo come sempre, ma questa volta è andata meglio. Mi sono trovato bene già da ieri mattina, siamo partiti con un assetto di base molto buono ed ho potuto concentrarmi solo sulla guida. Ci tenevo alla prima fila, era importante per domani, ma la pole è un’emozione speciale”. A. Espargaró: “Qui è stato più difficile che a Barcellona, ma siamo migliorati progressivamente e abbiamo anche un buon ritmo. Si può fare bene”. Marquez: “Sono contento, sapevo che sarebbe stata una pista favorevole alla Yamaha e Valentino. Siamo vicini, credo che ci manchi un decimo per la gara. Molto dipenderà dalle temperature, ma con questo Valentino sarà dura”. Q2 – Pronti, via, Marquez stampa un 1’33.005, nuovo record della pista, al primo giro lanciato. Lo spagnolo precede di misura Dovizioso e Lorenzo, mentre Rossi apre con l’ottavo tempo, Iannone con il decimo alle spalle di Petrucci. Gli avversari tentano, invano, di rispondere. Marquez ha un T4 apparentemente inarrivabile. Crutchlow è secondo, davanti a Lorenzo, Dovizioso, Rossi e Pedrosa. I primi sei piloti sono separati da meno di tre decimi. Dopo il cambio gomme, Smith accende caschi rossi ma perde, come gli altri, tutto al T4 e si deve accontentare del sesto posto. Lorenzo ha due decimi di vantaggio al T3, ma non supera Marquez. Ci pensa Aleix Espargaró con la Suzuki (e la gomma morbida): il catalano è il primo ad abbattere il muro di 1’33, con un 1’32.858. A meno di un minuto dalla fine, Rossi risponde con uno stratosferico 1’32.627. Gli inseguitori sono a due decimi, quanto basta al nove volte iridato per cogliere la prima pole position da Valencia 2014. In prima fila con lui ci sono A. Espargaró (+0.231) e Marquez (+0.259), mentre Pedrosa apre la seconda fila davanti a P. Espargaró e Iannone, sesto a +0.389 in sella alla GP15 con il telaio aggiornato. Settimo tempo per Crutchlow davanti a Lorenzo (+0.401, ridimensionato nel momento in cui pareva quantomai intoccabile) e Viñales. Decimo Dovizioso davanti a Petrucci e Smith. Q1 – Petrucci apre le danze con un 1’33.503, ma Aleix Espargaró risponde con un 1’33.380. I due, principali indiziati a passare il turno, rifilano circa mezzo secondo ai due piloti su Yamaha Open, Bradl e Baz. Seguono Di Meglio, Hernandez, Laverty, Barbera, Miller e Bautista. Espargaró decide che può bastare, mentre Petrucci tenta un ulteriore assalto ed accende caschi rossi ma perde tutto il vantaggio nel T3 e T4, con una gomma da tempo probabilmente alla frutta dopo due giri. Alle loro spalle, Bradl è il primo degli esclusi davanti a Hernandez, Baz, Redding, Barbera, Di Meglio, Laverty, Miller, Bautista, Hayden, De Angelis e Melandri.
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