Fin dalle prove si era visto che Rossi era il più costante, e alla fine in gara si è visto, e la sua messa a punto ha consentito di gestire meglio degli altri lo slittamento della gomma posteriore.

NB: Queste Michelin sono ancora un paio di spanne inferiori alle Bridgestone, dovranno lavorare ancora molto.
NB2: Nonostante abbia meno punti dell'anno scorso, Rossi mi sembra anche più competitivo dell'anno scorso nel quale ha lottato per il titolo fino alla fine.

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il dolore è il preludio al cambiamento
la potenza è nulla senza controllo
Fucilali tutti e lascia che li giudichi Dio

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METEOROLOGO E CONSULENTE CINOFILO

Intanto in classifica generale:

...En la general, Márquez continúa líder, pero ya sólo con 17 puntos de renta sobre Lorenzo y 24 sobre Rossi, que es incombustible.

(dal sito marca.com)

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Art. 1, L. 13/12/89, n. 401 tutela la genuinità del risultato delle competizioni sportive da essa disciplinate ed incrimina 2 distinte condotte (entrambe a dolo specifico). La seconda di queste consiste nel fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al leale e corretto svolgimento della competizione.

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Rivers always reach the sea.

Solita gara noiosetta, resa godibile solo dall'attesa di vedere se Rossi sarebbe riuscito nell'intento di portare a casa una vittoria, dai significati molto importanti, tutt'altro che preventivabile fino a qualche giorno fa

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Art. 1, L. 13/12/89, n. 401 tutela la genuinità del risultato delle competizioni sportive da essa disciplinate ed incrimina 2 distinte condotte (entrambe a dolo specifico). La seconda di queste consiste nel fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al leale e corretto svolgimento della competizione.

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ho visto cose che voi umani non potreste immaginare: navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alla porte di Tannhauser e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia ...

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Ma quanto ie rode a lorenza e marchetta! A rosiconiiiii!

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Lo Zio Tazio

"Io vi daró tutto ... basta che non domandiate nulla!"

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ho visto cose che voi umani non potreste immaginare: navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alla porte di Tannhauser e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia ...

fonte gpone.com

Nonostante i festeggiamenti e la partenza - meritatamente - in ritardo, Valentino Rossi ha completato 52 giri nei test di Jerez. Il suo miglior giro è stato nel finale, 1’39”632 che significa il 4° posto a fine giornata. Più di gomme e telai, però, preferisce parlare di quell’impresa.

“E’ stata una gara bellissima, l’ho guardata cinque o sei volte prima di addormentarmi e mi è sembrata sempre più bella - dice - Una vittoria è sempre importante, ma quando si parte dalla pole, si fa il giro più veloce e si resta in testa dall’inizio alla fine lo è ancora di più. I segreti sono stati l’approccio e il buon lavoro nel weekend in cui siamo riusciti a migliorare turno dopo turno”.

Esattamente quello che gli serviva.

“E’ arrivata al momento giusto, anche se nella classifica del campionato i punti persi si sentono - continua - Penso ci siano due spiegazioni per quella vittoria. La prima è che mi trovo bene con la M1 e le Michelin, sono più veloce dello scorso anno. Poi c’è una grande motivazione che arriva dalla scorsa stagione: ero stato in testa al campionato dalla prima gara e l’avevo perso nell’ultima, volevo riprovarci. Quello che è successo rimarrà sempre lì, ma leggevo che sarebbe stata la mia ultima possibilità per il titolo. Proveremo a dimostrare che non è vero”.

Cioè battere Marquez e Lorenzo.

“Non preferisco arrivare davanti a uno piuttosto che all’altro, li metto sullo stesso livello, anche se per Jorge c’è il fatto che guida la mi stessa moto - spiega - Non saprei dire chi è il più pericoloso in questo momento, perché gli equilibri sono cambiati in questa stagione. Lorenzo è molto forte, però Marquez ha vinto due gare su quattro”.

Oggi ha fatto un po’ di lavoro per raggiungere il suo obiettivo.

“Non avevo molte cose da provare, principalmente la moto con il tappo del serbatoio sul codone. Mi sento ancora meglio con la M1 standard, ha un bilanciamento migliore in entrata di curva. Poi c’erano le gomme anteriori portate da Michelin e ho trovato qualcosa di buono”.

Quanto è bastato per chiudere a 0”319 da Marquez, il più veloce dei test con Lorenzo staccato di soli 19 millesimi. Un passo avanti anche per Suzuki con Vinales, davanti al Dottore per circa un decimo. Dietro a Rossi si sono invece classificati nell’ordine Pedrosa, Aleix Espargarò, Crutchlow, Iannone e Pol Espargarò: sono loro i primi 9 piloti in classifica, tutti con crono sotto il 1’40”.

Decimo Dovizioso a sette decimi, mentre Smith ha pagato un ritardo superiore al secondo. La migliore Aprilia (qui con nuovi telaio e forcellone) è quella di Bradl, 13° a 1”361, mentre Bautista è 17°.

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certo che c'ha proprio le palle che gli fumano....
cmq pure io me la so rivista un paio di volte sta gara...una gestione perfetta!

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http://www.repubblica.it/sport/moto-gp/ ... ref=HRLV-3



L'ex pilota, 3 mondiali in carriera, da questa stagione è il coach del 'Dottore': "Valentino è magico, ed ha più voglia di vincere di tutti gli altri messi insieme''
dal nostro inviato MASSIMO CALANDRI

25 aprile 2016

JEREZ - "Prima era solo una speranza. Adesso è una certezza". Valentino ha battuto quei due e lo sa, che accadrà ancora. "Dopo l'errore di Austin - ma una caduta ogni tanto ci sta, non mi succedeva da 25 gare - non guardo più la classifica. Preferisco concentrarmi su ogni gran premio, i conti li faremo dopo". Il prossimo appuntamento è a Le Mans, Francia, tra 2 settimane. "Una pista dove sono sempre andato forte. Persino con la Ducati". Oggi pomeriggio torna sull'asfalto magico di Jerez, è una giornata di test. Ma la mente è ancora alla vittoria-vendetta di ieri, la numero 113 di una carriera infinita: "Sempre primo, dalla pole al traguardo: così mai, nella vita". Un successo con una dedica particolare: a Luca Cadalora, il suo nuovo 'allenatore'.

Vale: "Ieri decisivi, i suoi consigli" - "E' un ragazzo con una grande passione e altrettanta esperienza. Dall'inizio della stagione mi ha dato mille, piccoli, decisivi consigli: sul modo di guidare ma anche sul setting della moto. E facendo alcune modifiche - nelle traiettorie che impostavo in gara, nell'assetto - ieri ho guadagnato ancora più grip". Cadalora è l'ennesimo asso nella manica di Valentino, campione metamorfico che a 37 anni non ha paura di cambiare. Anzi. Lo ha fatto con lo stile di guida, adattandosi a quello di Marquez. Con la preparazione fisica, ancora più impostata sull'aerobica. Due anni fa ha scelto di affidarsi ad un nuovo capomeccanico, Silvano Galbusera, salutando quel Jeremy Burgess che sembrava inamovibile. Per sentirsi ancora più 'giovane' ha deciso di circondarsi di giovani, fondando l'Academy e radunando al Ranch di Tavullia i migliori talenti italiani. E qualche mese fa ha fortissimamente voluto accanto a sé Luca, 53 anni, che da pilota ha vinto 34 gare e 3 mondiali (uno in 125, gli altri in 250) ed è stato molto competitivo pure in 500 (nel 1994 chiuse secondo dietro Doohan)

"Come Becker con Djokovic" - "Un campione accanto ad un altro: perché certi suggerimenti valgono come oro. Voglio che con me sia come Becker con Djokovic", dice Rossi. Il modenese ascolta e annuisce, sfoggiando un cappellino impostogli dal pesarese, con la scritta: coach. Stamani è felice come se avesse vinto lui, la sfida con Lorenzo e Marquez: "E' stata una gara perfetta, Valentino non ha sbagliato nulla", racconta. "Abbiamo lavorato molto nel fine-settimana, ma il segreto è stato cominciare subito con un buon setting la mattina di venerdì. Quando parti già con certe sicurezze, diventa tutto più facile". Ma com'è, vivere il box col Dottore? "Esperienza straordinaria. Ha una motivazione incredibile ed è umile, duttile: cerca sempre di migliorarsi, di imparare cose nuove. All'inizio, quando mi ha chiamato, ero molto sorpreso. E indeciso. Patti chiari, gli ho detto: se vengo, voglio lavorare sul serio perché altrimenti non se ne fa nulla. Mi ha risposto: benvenuto".

Luca: "Rossi, nato per vincere" - Siete andati subito d'accordo. "Devo aiutarlo. Prima studio tutti i circuiti e i dati già in possesso del team, poi durante le sessioni di prova vado in pista: per scoprire se ci sono traiettorie alternative, piccoli spazi dove migliorare. E alla fine viene sempre fuori qualche idea". A volte anche qualche consiglio sull'assetto della moto. "Mi piace anche mettere il naso nelle questioni tecniche. Ma non sono un tipo invadente". Come finirà, quest'anno? "E' un campionato molto equilibrato, ci sono tante variabili. Però Valentino è magico. Ed ha più voglia di vincere di tutti gli altri messi insieme".

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