sempre da mol:
Sepang (Malesia) - Honda chiama e noi rispondiamo, del resto non si può ignorare il numero uno dei costruttori, specie se in giro c'è Koji Nakajima, il vecchio capo HRC (noto come "Cofferati" per la somiglianza con il politico italiano). Defenestrato a fine stagione, si diceva, reo di essere stato quello che aveva fatto fuggire Rossi, in realtà Nakajima resta all'HRC occupandosi di sponsorizzazioni e contratti. Il suo potere deve essere notevole, visto che in conferenza, in pratica, ha dato ordini a tutti! Decidendo successione e tono degli interventi. Con lui però c'era Horiike, managing director HRC e, al suo posto nel ruolo di general manager HRC, Tsutomu Ishii, classe 1958, dall'81 alla Honda e con una solida esperienza di realizzazione e sviluppo di motori. Sarà lui a dirigere il reparto corse (sul campo) più potente del mondo affiancato dal team manager Tanaka e da Yoshi che è il project leader della 211. Insomma, gente dalla quale si possono scoprire cose interessanti, anche se l'immediatezza del dialogo manca a causa dell'interprete che spezza il ritmo. Interprete che non si sa a cosa serva, visto che Nakajima, ad esempio, come molti giapponesi, finge di non parlare inglese e in realtà lo capisce benissimo. Oriike, simpatico vecchio saggio ha messo subito in chiaro che l'ingaggio di Biaggi è stato annunciato solo recentemente perché il pilota era ancora legato contrattualmente al vecchio team Camel (azienda nipponica, tanto per cambiare) e i giapponesi all'aspetto formale ci tengono molto. Poi, con grande soddisfazione ha annunciato che Erv Kanemoto (di cui abbiamo anche l' intervista) nel ruolo di direttore tecnico del team Repsol Honda. Poi ha affermato, senza fraintendimenti che: "Non c'è una strategia per la stagione, noi dobbiamo vincere sempre, faremo il nostro massimo con tutte le sette moto iscritte alla MotoGp".
Ishhi è più preciso: "Adesso partiamo con il ruolo di sfidanti al titolo e non ci lasceremo sfuggire nessuna possibilità di vincere". Ishii non dice come e, visto che è anche a capo dei team satellite, della squadra che corre il campionato nipponico, la Otto Ore di Suzuka, il campionato britannico SBK e il campionato Downhill per le mountain bike, si potrebbe far confusione: Ishii va al dunque. "Oggi vedete sette moto uguali qui a Sepang, ma presto ci saranno differenze apprezzabili. Come in passato seguiremo i nostri piloti della MotoGp, due in particolare, quelli del team interno". - La Yamaha si è presentata con una moto nuova molto bella, la vedete battibile? "Loro hanno lavorato duro e bene, ma dovranno fare ancora degli sforzi perché noi vogliamo vincere, siamo tanti e forti". - Come cambia la 211? "Miglior telaio e più prestazioni, ma sempre senza stravolgere il pacchetto della moto che deve restare equilibrata". Crescono le prestazioni, ma ci saranno due litri in meno, come si fa? Lo chiediamo al project leader Yoshii: "Di sicuro non riducendo le prestazioni, ma usando meglio la benzina a disposizione". - Magari con benzine speciali? "....". Alla fine dopo lungo conciliabolo, la risposta: "Stiamo lavorando su questo".
Ma il vero problema è un altro. Domenica ad una riunione della MSMA, l'associazione dei costruttori, la Honda ha rilanciato la proposta di ridurre la cubatura delle MotoGp a partire dal 2007 a 800 cc (ma si dice anche a meno) trovando l'appoggio della Yamaha e la ferma opposizione della Ducati. Il problema è che i costi salirebbero ancora e che solo chi ha già un motore "riducibile" come il V5 Honda che perderebbe un cilindro restando in perfetta cilindrata, sarebbe in difficoltà. Ma è vero che la Honda ha già pronto un tre cilindri? Nessuno conferma, ma Horiike non ha paura ad affermare: "Sì, noi pensiamo ad una riduzione di cilindrata per le MotoGp, quindi abbiamo allo studio un tre e un quattro cilindri". Sul fatto che sia già pronto nessuno apre bocca, ma quando la Honda dice di avere una cosa, non ce l'ha solo sulla carta, anzi come minimo ha già girato al banco se non in pista.
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