Pensieri spagnoli
21/03/2005 - 15:20
Serviva proprio una fiammante BMW per far uscire allo scoperto i piloti della MotoGP, per porre fine al tempo delle lingue lunge ed iniziare a vedere dei fatti concreti. Perché questo è l'istinto è del pilota: quando si deve vincere, non ci si tira mai indietro, qualunque sia il premio, 25 punti per il gradino più alto del podio o, come in questo caso, una bella vettura da 35 mila euro chiavi in mano, anche se poi volendo il signor Gibernau si potrebbe benissimo permettere di regalarsi una bella Porsche o una Ferrari.
Alla fine, la tre-giorni catalana ci ha solo regalato tante conferme alle sensazioni che si potevano avvertire prima di arrivare al Montmelò, e senza nemmeno molte emozioni; indubbiamente, ora siamo certi che la Honda è di nuovo una spanna sopra la concorrenza. La RC211V a prima vista sembra sempre la stessa, aggressiva e con quelle forme che paiono tagliate dal vento, ma l'edizione 2005 dell'arma made in Tokyo si è presentata sull'asfalto più forte che mai, quasi impeccabile. E' la sintesi perfetta della voglia che ai piani alti della HRC hanno di rifarsi della batosta non prevista ricevuta lo scorso anno dal signor Valentino Rossi. Però ciò che è successo a Max Biaggi ieri non può essere dimenticato: il proprio uomo di punta costretto a non tentare di fare il tempo record per via di un connettore elettrico (roba da pochi euro...) che non ne voleva sapere di funzionare. Tutte le scusanti cercate sono inammissibili, per un team considerato da tutti come il migliore del campionato. E Biaggi forte andava davvero.
Comunque, se osserviamo la classifica assoluta del week-end dei test IRTA, ai primi sette posti di Honda ne troviamo ben sei, con un monopolio spezzato nuovamente solo dalla terza piazza del Dottore, non un personaggio comune, e che probabilmente, quell'1'42"270 ottenuto ieri, sbattendo i pugni per un errore alla Curva 8, l'ha conquistato soprattutto per meriti suoi, più che per quelli di una Yamaha che a Barcellona ha incontrato difficoltà inaspettate. E così, se vogliamo valutare le prestazioni della M1, dobbiamo guardare cosa ha combinato Colin Edwards, che costituirà fino a Valencia il vero metro di giudizio. Meglio tralasciare invece la coppia del Team Fortuna, che tra Sepang, Phillip Island e adesso anche qui non fa altro che occupare le retrovie. Il bilancio di Iwata al momento, non è quindi entusiasmante: Texas Tornado è nono nella graduatoria complessiva, dietro persino ad un sorprendente John Hopkins con la solitamente anonima Suzuki. Ma la prestazione della GSV-R non è stata del tutto casuale, perché la casa di Hamamatsu ha lavorato sodo sul proprio modello grazie soprattutto alle indicazioni di Kunio Arase, il principale artefice del dominio delle due GSX Alstare in Superbike. Peccato che Kenny Roberts Junior ieri abbia voluto rovinare i piani al team con una scivolata a metà sessione, che ha messo fuori gioco sia lui che la moto titolare. Anche in Kawasaki le cose stanno migliorando, grazie all'arrivo del motore "Big Bang". Shinya Nakano e Alex Hofmann sono uno dietro l'altro in 12esima e 13esima posizione. Ma sicuramente l'obiettivo dell'ingegnere Ichiro Yoda di riuscire a vincere almeno un Gran Premio è molto, molto remoto...
Musi lunghi pure all'interno del box Ducati. Avremmo giurato di vedere le Rosse essere lì a giocarsi la superpole, con le Desmosedici GP5 in formissima grazie anche alle solite gomme Bridgestone da tempo, che nel 2004 in più di una occasione ci avevano fatto assistere ad exploit importanti da parte di chi ne era equipaggiato. Ma a Borgo Panigale sembra si stiano un po' perdendo fra le nuvole, concentrandosi su cose di relativa utilità come un dubbio sistema di scalata programmata (qualcosa di simile a ciò che le Formula 1 avevano fino al 2002) capace solo di rendere la vita durissima ai quattro rider, che si sono ritrovati a domare una moto nervosissima in staccata. E così Loris Capirossi si è dovuto accontentare di un insipido decimo posto, ben lontano dalle aspettative degli addetti (e non) ai lavori. Peggio è pure andata a Carlos Checa, caduto in mattinata e dolorante ad una spalla, che per questo ha preferito dare forfait nel pomeriggio; ma una sorte simile a quella dello spagnolo, anche se con un pizzico di fortuna in più (nello specifico, non farsi male) è toccata oltre che a Capirex, anche ai due collaudatori, Shinichi Itoh e Vittoriano Guareschi, durante il fine settimana.
Non parliamo poi dell'altra quattro cilindri bolognese, la GP4 di Louis D'Antin, la cui unica nota positiva è stata quella di essersi legata ad uno sponsor importante come Pramac. Roberto Rolfo sappiamo essere un talento, ma è appena arrivato nella classe regina e certamente da lui non si chiede di tirare fuori il sangue dai sassi. Il vero problema è la Dunlop, che pur di restare in MotoGP sborsa personalmente i quattrini per equipaggiare i team, ormai solo due con le coperture britanniche: D'Antin, appunto, e WCM, che a quanto pare, era presente anch'essa in Spagna... pur con due moto assolutamente impresentabili affidate ai caparbi James Ellison e Franco Battaini, ossia quelle impiegate nel 2004 derivate dalla Yamaha R1 stradale. Si attende sempre la fantomatica Blata con motore V6, forse sarà già giovedì a Jerez, ma non ci sorprenderemmo se non fosse così, purtroppo.
Non dimentichiamo infine l'unica KR KTM, pilotata da Shane Byrne. L'inglese ha deciso di accordarsi con Kenny Roberts a patto di avere pneumatici Michelin, ma fino ad ora sembra che non sarà il Bibendum a fare la differenza. La moto è ancora molto acerba, e solo ieri è andata incontro a due guasti, uno in mattinata e uno in diretta televisiva, per la gioia degli sponsor (pochi, in realtà). La presenza di KTM dovrebbe però essere una garanzia di crescita, perché certo la regina del fuoristrada non si è impegnata nella velocità giusto per fare presenza. Del resto, in Austria lo scorso anno sono riusciti a rendere vincente la propria 125, che al debutto nel 2003 fu veramente disastrosa; ora la presenza arancione nel Motomondiale sta crescendo, ci sarà pure la 250 che è stata messa in stand-by pur di dare la precedenza alla MotoGP. Contiamo anche su di loro, per divertirci.
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