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ci vuole togliere PROVA
dalla gazza
"No prova tv, liberi di simulare"
Mauro German Camoranesi, 28 anni. Reuters
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di Luca Curino
Lo juventino Camoranesi è favorevole a un altro calcio: "Se l'arbitro non vede, lì deve finire. E quando un giocatore recita, sa che può essere cacciato"
TORINO, 27 aprile 2005 - Domani la Disciplinare deciderà sul ricorso della Juventus contro le due giornate di squalifica inflitte a Ibrahimovic sulla base della
prova tv. Richiesto di un parere a tal proposito, l'argentino Mauro German Camoranesi non si tira indietro: "Se l'arbitro non vede, lì deve finire. E quando un giocatore simula, sa che può essere cacciato. Venti anni fa era così, e io sono favorevole al fatto che così resti,
senza prova tv. Certo, anche noi giocatori dovremmo smettere di lamentarci davanti all'arbitro e alle telecamere, ma alla fine ci ricadiamo sempre".
"Non capisco perchè esiste la prova tv. E' normale essere birichini in campo, addirittura in passato se le davano di santa ragione ancora di più". Camoranesi va contro corrente. L'esterno della Juventus è totalmente contrario all'utilizzo delle televisioni per quanto succede in campo: "
E' inutile usare la prova tv quando in campo ci sono 4 arbitri. Adesso ci sono squadre che si attaccano alle videocassette pur di far squalificare dei giocatori. Darle e prenderle ha sempre fatto parte del gioco, anche i simulatori in campo ci possono stare: chi simula sa che l'arbitro lo può cacciare. Provocazioni e insulti fanno parte del gioco, ognuno reagisce a modo suo, personalmente non vedo perché dovrei offendermi sul serio se qualcuno in campo mi dà del 'figlio di...'. Così le partite non sono più partite ma battaglie, il calcio passa in secondo piano".
Poi c'è spazio anche all'autocritica, nel senso della categoria: "Anche noi giocatori facciamo parte di tutto questo perché siamo sempre lì a piangere davanti ad arbitri e telecamere. Io stesso l'ho fatto, penso che sia difficile cambiare questo nostro atteggiamento". Prova tv e simulazione: i dirigenti in generale la pensano diversamente: "L'80% dei dirigenti non ha mai giocato a calcio quindi non so cosa possa dire. Anche a me comunque capita di dire certe cose davanti alle telecamere e poi di agire diversamente in campo".
Poi il discorso torna sul calcio giocato. Vincere lo scontro diretto con il Milan è assolutamente indispensabile per evitare le insidie di uno spareggio che a questo punto, secondo l'italoargentino, è piuttosto probabile. "Ma prima bisogna battere il Bologna e non sarà facile. Bisognerà inventarsi qualcosa di strano perchè sarà tutto chiuso nella propria area e tenterà di colpirci in contropiede", raccomanda il centrocampista juventino.