dalla gazza
La favola di Marco il pilota ritrovato
Melandri lo sfidante
SHANGHAI Proprio come nelle favole. Solo che lì una bella fanciulla dà un bacio al rospo, e lo trasforma in un principe azzurro. Oppure una fata recita la sua formuletta e Cenerentola (in questo caso Cenerentolo) diventa più affascinante delle sorellastre. I fratellastri di Marco Melandri si chiamano Sete Gibernau e Max Biaggi. Ma, un po' per la sfortuna un po' per oscuri problemi tecnici, non riescono ad essere cattivi come dovrebbero. E così l'avversario numero 1 dell'imprendibile Valentino Rossi è diventato il ventiduenne pilota di Ravenna, secondo in classifica alle spalle del pesarese. Il passaggio dalla Yamaha alla Honda, col team di Fausto Gresini, ha segnato una svolta incredibile nella vita professionale di Melandri che ha definitivamente lasciato alle spalle quell'aria depressa che lo ha accompagnato per tutto l'anno scorso. Ma il pilota non se la sente ancora di sognare in grande: «Non scherziamo, Valentino ha 25 punti più di me. Mi sembra davvero difficile pensare al titolo. Ma la vittoria sì che è alla mia portata adesso, non è più un'utopia». Con due terzi e un quarto posto in tre gare, Marco non si fa nemmeno scrupoli a superare e togliere punti al suo compagno di squadra Gibernau che, almeno sulla carta, partiva come prima guida. L'assenza di giochi di squadra all'interno del team è stata ampiamente dimostrata domenica in pista a Shanghai. Durante il GP di Cina, Melandri ha superato all'ultimo giro e senza tanti complimenti lo spagnolo, in crisi con le gomme. «Non sapevo nemmeno di essere in zona podio - ha raccontato dopo la gara -. Pensavo di essere quinto, invece ero già quarto. Con tutte le gocce d'acqua sulla visiera, non riuscivo a leggere bene i cartelli». A proposito di pioggia, visti i problemi di visiere appannate patiti dai colleghi della 125 e 250 che usavano il suo stesso tipo di casco, Melandri ha deciso di risolvere la questione con un piccolo golpe, dai risvolti curiosi: dopo averne prima parlato con il fornitore che gli fa anche da manager, si è fatto prestare il casco di un'altra marca usato da Andrea Dovizioso, ora assistito dal suo ex manager Loris Reggiani. Nonostante il ricorso ad un buon numero di adesivi, la manovra non è sfuggita agli occhi dei più attenti. Adesso Melandri si prepara per la prossima gara in Francia, a Le Mans: «La squadra crede in me, e questo mi dà fiducia. Domenica Rossi è stato fortunato, la pioggia lo ha favorito. Ma deve fare attenzione, ora sono cresciuto». al.c.