Sicuramente sono un biaggista (ma non è che disprezzi gli altri piloti), ma leggendo l'articolo di Cereghini e l'ho fatto più volte, lo trovo strano:
1.
Indagare sulla vicenda è delicato
Sinceramente il resto dell'articolo mi paiono essere più che un'indagine, un tratto della personalità di Biaggi, senza aggiungere (forse
volutamente) non dico qualche prova, ma qualche
aneddoto.
(Da questo punto di vista lo Zio c'informa di più.)
2.
Perché Max Biaggi ha un modo personale di parlare con i tecnici . E io credo che il suo linguaggio non sia adeguato. Max è un pilota sensibile e attento alle reazioni della moto , colorito nel descriverle alla squadra , pronto a provare e riprovare senza risparmiarsi . Però non è così bravo a sintetizzare e a stabilire le priorità , mentre i tecnici giapponesi sono abituati a procedere esaminando una questione alla volta . E’ la prima volta che il romano deve relazionarsi con una squadra profondamente nippo , e temo che la investa con una lunga serie di problematiche , confondendo i suoi interlocutori.
Molto probabilmente (e lo si è detto tantissime volte) Biaggi non individua velocemente quali siano le priorità dei problemi o sintetizzarli, ma non posso credere, pur ammettendo la centralità del pilota nel progetto, che non vi sia un filtro. E poi questa dei tecnici nippo ... è che sono dei tardoni?
RIescono a fare un pensiero alla volta? Ed in Yamaha i teccnici non erano nippo? Forse erano di una regione più
veloci?
O è un modo per dire:
La colpa è di Max che dice tante cose, ma è anche di quei lenti giapponesi.
Un colpo alla botte ed un altro al cerchio?
Io lo ripeto: non è possibile che in HRC non vi sia qualcuno che coordini il tutto con polso richiamando tutti alle proprie responsabilità. Lo stesso Fiorani ha fatto dichiarazioni sicuramente di facciata, ma che hanno fatto altre confusioni.