da LA STAMPA
TEST SOTTO IL DILUVIO A OTTO MINUTI DAL TERMINE IL PLURICAMPIONE TRADITO DA UN AVALLAMENTO DEL TERRENO SCIVOLA E CADE. MA IL PREMIO RESTA IN CASA YAMAHA
Rientra ai box in scooter
«Accidenti alla pioggia,
mi ha rovinato la festa
Ma ho la conferma che
la mia moto è perfetta»
Rossi non trova il feeling con l’auto
Valentino superato
anche da Hayden
Il vincitore Edwards
«Ora sono in pole»
Nella kermesse di Barcellona ruzzola, finisce terzo e non s’aggiudica la spider in palio
1
Il film del capitombolo
A TERRA. Valentino racconta: «Siamo finiti per terra tutti nello stesso posto: il fatto è che in quel tratto, prima della curva, c'è un avallamento. Lì ci arrivi in frenata, la forcella affonda nella buca e quando ritorna su si alleggerisce e ti chiude lo sterzo»
2
SI RIALZA. Continua il dottor Rossi: «Dapprima sono stato fortunato a rimanere in piedi. Poi, però, per evitare danni maggiori visto che stavano arrivando le barriere, mi sono buttato giù nella ghiaia. Peccato perché stavo andando veramente forte»
3
GARA CHIUSA. Al rientro ai box sullo scooter di un fotografo, il primo pensiero è stato quello di tornare in pista: «Ma di gomme buone ne avevamo solo due ed erano quelle che stavo usando durante l'incidente. Poiché mancavano solo 5' alla fine del turno era inutile rischiare»
[FIRMA]Enrico Biondi
inviato a BARCELLONA
Nel breve volgere di 40 minuti ieri Valentino Rossi è riuscito in tre imprese che però non lo hanno reso particolarmente felice. Ha perso, nell'ordine, i Test Irta, giungendo solo terzo alle spalle del compagno di squadra Colin Edwards e dell'altro americano Nicki Hayden (Honda). Di conseguenza ha detto addio anche alla Bmw Z4 Roadster (valore intorno ai 60 mila euro) messa in palio per l'occasione ed infine è anche finito per terra con un ruzzolone nella ghiaia. Cosa che non gli capita spesso e che ha il potere di fargli saltare la mosca al naso.
«Accidenti alla pioggia, ha rovinato tutto. Non ci voleva proprio. Però non tutto il male vien per nuocere: dopo aver messo a posto la moto sull'asciutto, adesso è pronta anche in situazioni di bagnato. Nei giri precedenti avevo capito quali modifiche apportare, ero rientrato e tutto stava funzionando a dovere. Quando sono caduto andavo veramente forte. Anche troppo, come avete visto».
Trova sempre il modo di sdrammatizzare, Valentino, anche quando arriva la domanda che potrebbe farlo andare su di giri. Gli ricordano le parole di Melandri a proposito della Michelin, colpevole di agevolare troppo il campione del mondo e pensare poco agli altri. Valentino sbuffa poi buttà lì: «Vorrà dire che forse siamo più bravi noi a dare i consigli giusti su come costruire le gomme».
Passa Edwards che gli mostra le chiavi della macchina ridendo a crepapelle. Valentino risponde con un sorriso e ammette: «Visto come erano andate le prove nei giorni scorsi debbo dire che la macchina era più difficile perderla che vincerla. Bene: ce l'abbiamo fatta». La consolazione (magra) è che la Bmw resta in casa Yamaha, gli dicono. «Questo sì. Dal mio punto di vista poiché non l'ho vinta io è stato un bene sia andata a Colin. Vorrà dire che me la farò prestare».
Poi Valentino passa a spiegare il ruzzolone: «Siamo finiti per terra tutti nello stesso posto: il fatto è che in quel tratto, prima della curva, c'è un avallamento. Lì ci arrivi in frenata, la forcella affonda nella buca e quando ritorna su si alleggerisce e ti chiude lo sterzo. Sono stato fortunato a rimanere in piedi. Poi, però, per evitare danni maggiori visto che stavano arrivando le barriere, mi sono buttato giù nella ghiaia».
Quando è tornato ai box sullo scooter di un fotografo, il primo pensiero è stato quello di tornare in pista: «Ma di gomme buone ne avevamo solo due ed erano quelle che stavo usando durante l'incidente. Poichè mancavano solo 5' alla fine del turno era inutile rischiare. Insomma, da una parte sono felice perché la moto è perfetta anche in condizioni estreme, dall'altra mi girano perché mi sono fatto battere».
Quel che a Valentino resta di questi giorni di prove, però, è la consapevolezza di avere una moto pressochè imbattibile e soprattutto facile da modificare in ogni situazione. «E' una moto perfetta, non abbiamo trovati punti deboli». I tempi e i distacchi sugli avversari (i più vicini sono a 7 decimi) stanno a dimostrarlo. Così come pare assodato che la Honda sia anche in questo inizio di stagione in uno stato confusionale impressionante: il suo pilota di punta, Hayden, in tre giorni ha percorso 237 giri (103 il primo, 107 il secondo e 27 ieri) senza aver trovato il bandolo della matassa. Mai uno squillo, né dall'americano, né dal giovane Pedrosa, né da Melandri, o Tamada o Elias. Buio fitto e assoluto a poche settimane dal via del mondiale, il 26 marzo a Jerez.
Ma quel che è più grave è che ora la Honda è stata avvicinata pericolosamente da Suzuki e Kawasaki, che hanno fatto incredibili passi avanti e possono a buon diritto accampare delle pretese egemoniche grazie anche alla bravura dei loro piloti, Nakano e Hopkins su tutti. In proposito Valentino ha un'idea ben precisa e non esita ad esporla: «Se succede questo un po' il merito è nostro: vuol dire che noi della Yamaha abbiamo tracciato una strada e insegnato agli altri che la Honda si può battere». E mentre parlava i suoi occhi irradiavano bagliori luciferini.
BARCELLONA. Come rovinare la festa a 35 mila spettatori nel giorno del primo, vero, autentico confronto diretto della nuova stagione. Ma al cielo non si comanda e dopo il sole dei giorni scorsi ecco la pioggia a catinelle che inizia a cadere alle 14, proprio in concomitanza della sfida per aggiudicarsi la Bmw. Morale: gara falsata e cadute a non finire. Tra i più intraprendenti al via l'inglese Ellison (Yamaha gommata Dunlop) e l'americano Hopkins (Suzuki con Bridgestone), poi entra in scena Valentino e si piazza al comando. Lui e Hopkins si alternano per un paio di tornate poi l'americano si stende nella sabbia. Mancano 8 minuti alla fine e anche Valentino va per terra, complice un avallamento del terreno: mentre il Re di Tavullia guarda la gara dai box, smette di piovere e si scatena la bagarre. Ma la pista, ancora umida in molti tratti, non perdona e manda al tappeto un bel po' di campioni (Checa, Roberts e Hayden e tutti nello stesso punto di Valentino), ma non Edwards (foto) che tiene duro sino alla fine e vince. Valentino scivola al terzo posto, battuto anche da Hayden. E la cosa non gli è piaciuta affatto: finora di Bmw ne aveva vinte tre, fallire il poker non lo ha reso felice.\
BARCELLONA. «Hey man, hai visto che ti ho fregato la macchina?». Colin Edwards ieri pomeriggio era felice come un bambino e non si è proprio espresso in questo modo, nel suo slang tipicamente texano quando, scherzando con Valentino, si è messo a ballare come un matto attorno alla Bmw Z4 Roadster che si era appena aggiudicato. «E' la prima di tante pole position che intendo fare quest'anno» ha detto tutto d'un fiato. E a quel punto il Dottore ha anche fatto finta di preoccuparsi. Poi è arrivata la domanda sulla nuova Yamaha: è tanto diversa dalla precedente o non è piuttosto una evoluzione? «Ma quale evoluzione: questo è un bolide tutto nuovo, in ogni minimo particolare, una meraviglia tecnologica». Ma dove si differenzia dall'altra? E lui: «Nessun problema, però sai come vanno a finire queste cose: dopo avertelo detto dovrei ucciderti». Capito il tipo? \
|