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Lo Zio Tazio

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Ducati, offerta shock a Melandri
Sei milioni per portarlo in "rosso"

Un'offerta da capogiro per portare Marco Melandri alla Ducati: 6 milioni di euro per due anni. La scuderia di Borgo Panigale vuole portare in "rosso" il fresco vincitore del Gp d'Australia per fargli fare coppia assieme a Loris Capirossi nella stagione 2007, quando la Ducati darà il vero assalto al titolo mondiale. Il manager del suo team Gresini è arrabbiato: "Puntano ai nostri piloti, così drogano il mercato".

La Ducati non bada a spese e vuole una coppia italiana da sogno per dare l'assalto al titolo del 2007, dopo che quello di quest'anno è ormai andato con il deludente risultato di Loris Capirossi nella gara australiana. Il pilota imolese ha già annunciato il prosieguo del suo rapporto con la scuderia italiana e la prossima stagione potrebbe avere al suo fianco Marco Melandri.
Sei milioni di euro per due anni: difficile non riuscire a fare breccia nel cuore (e nel portafoglio) del pilota ravennate, che firmerebbe così il contratto più importante della sua carriera con una scuderia in crescita e con un compagno di squadra che conosce molto bene e potrebbe aiutarlo a fargli conoscere meglio la moto sin dai primi giorni.

Questa offerta da capogiro ha fatto infuriare Fausto Gresini, il manager dell'attuale team di Melandri: "In questi tre anni puntano i nostri piloti, prima Gibernau ed ora anche Marco, che avevano già tentato lo scorso anno. Lavorano sui costi dei piloti, così drogano il mercato"

dal corriere dello sport di oggi

Ducati d’oro per Macio
Offerti a Melandri 6 milioni. Gresini: «Così drogano il mercato»

PHILLIP ISLAND - Marco Melandri ha vinto la terza gara stagionale e dopo Va­lentino Rossi è il pilota che più successi ha conquistato in questa stagione. Adesso per lui è arrivata anche un’offerta ecceziona­le da parte della Ducati. Lo conferma il manager del team di Melandri, Fausto Gresini.

« Quella di Sepang per noi era stata la corsa peggiore dell'anno - ha raccontato Gresini all'agenzia Dire, parlando prima di tutto della rincorsa mondiale - In Au­stralia invece siamo stati tutti perfetti. Marco è stato quel valore aggiunto che ci ha permesso di vincere. Lui è un top rider, un pilota di primissimo piano » .

«Non è mancato nulla - ha aggiunto Gre­sini - Abbiamo tutti fatto un lavoro perfet­to, anche nel caso del cambio moto. Non era facile scegliere la gomma e il set up giusti » . Dopo la corsa Melandri ha chiesto ufficialmente a Honda e Michelin qualche novità, magari già per Motegi. Legger­mente diverso il pensiero di Gresini: « E' vero, siamo una squadra satellite, ma co­munque in grado di vincere - ha spiegato -
Tra alti e bassi mostruosi siamo comun­que tra le prime squadre del Mondiale. Ab­biamo vinto tre gare con Melandri. Abbia­mo una grande moto, una grande “base”. Moto, gomme e pilota sono di primo livel­lo. Non è che rispetto alla squadra Honda ufficiale ci manchi il mondo intero. Certo, se poi un aiuto ci viene dato ben venga. Ma dev’essere un aiuto vero, che non ti faccia indietro piuttosto che avanti» .
All’interno del team, come detto, non si discute soltanto della stagione 2006. Indi­screzioni si susseguono sull'avvenire di Melandri e dello stesso Fausto Gresini. In entrambi i casi il filo conduttore è la Du­cati. La scuderia di Borgo Panigale si è fat­ta incontro a Melandri con un contratto a dir poco principesco (sembra sei milioni di euro per due anni), mentre a Gresini avrebbe offerto la possibilità di diventare team satellite al posto di D'Antin. « E' da escludere» , ha detto però Gresini riferen­dosi a quest'ultima ipotesi.
Sulla prima, invece, va giù duro: «La Du­cati ha fatto una proposta a Melandri. In questi ultimi tre anni puntano i nostri pi­loti, prima Gibernau e poi anche Marco, che avevano tentato già lo scorso anno ­ dice Gresini, che alla fine di questa sta­gione quasi certamente perderà uno spon­sor importante come la Fortuna - Lavora­no sui costi dei piloti, così drogano il mer­cato » . Ma non si rassegna, Gresini. Anzi, rilancia. « Ok, questo è il gioco, è il busi­ness. Mi dispiace un po’ per questo, ma io farò il possibile per tenere il mio pilota» .
Dopo la bella vittoria nel GP d’Australia il ravennate ha chiesto ai giapponesi più aiuto nella corsa al Mondiale Nel mirino della casa bolognese c’è anche il manager. Che però rifiuta: «Io al posto di D’Antin? Escluso»

da MOL

In casa Ducati perché, ben fuori dai giochi mondiali, c'è anche Sete Gibernau che, saputo che in pratica verrà licenziato per far posto a Melandri, andrà all'attacco. Sete è in forma e ha voglia di guadagnare un buon ingaggio per la prossima stagione, quindi promette scintille!

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Sono nato senza chiederlo e morirò senza volerlo. Lasciatemi vivere come voglio. J.M.

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