Il magnate americano contesta il protocollo della 33a America's cup: "Non è ragionevole"
Bertarelli non si scompone: accetta 2 nuovi team (Shosholoza e Origin) e sceglie Valencia
Coppa America tra sport e tribunali
Oracle prende Coutts e cita Alinghi
Larry Ellison prepara una grande sfida, ma impugna il protocollo alla Corte suprema di New York
Mascalzone e New Zealand affiancano gli statunitensi nella protesta. Luna Rossa è in alto mare
di GIUSEPPE BOI
Ellison stringe la mano a Coutts
ROMA - Larry Ellison dichiara guerra a Ernesto Bertarelli e lo fa sia sull'acqua, sia nelle aule del tribunale. Il magnate americano ha ingaggiato Russel Coutts, che guiderà la sfida di Oracle nella 33a America's cup . Ma il fronte caldo del duello con Alinghi è un altro. Il defender ha rifiutato la sfida degli americani, che contestano il protocollo siglato dagli svizzeri con gli spagnoli di Desafío. E ora Ellison chiama in causa il tribunale di New York. Bertarelli annuncerà oggi che la manifestazione si disputerà a Valencia nel 2009. Tutto però sarà sub iudice e la prossima coppa potrebbe vedere protagonisti non più di 6 team.
La sfida rifiutata. Nei giorni scorsi Oracle, tramite il Golden gate yacht club di San Francisco, ha presentato una sfida alla Società Nautica di Ginevra, club a cui appartiene Alinghi. Con questo atto gli americani hanno di fatto scavalcato Desafío Español e si sono proposti come Challenger of record (il Cor - ossia il primo degli sfidanti e rappresentante degli altri team). La sfida lanciata da Ellison era una chiara provocazione. Oracle contestava il protocollo della 33a America's stabilito da svizzeri e spagnoli e chiedeva di disputare un match a due contro il Defender il 4 luglio 2008 su catamarani da 90 piedi. Alinghi ha rifiutato la sfida e il magnate americano ha fatto ricorso davanti alla Corte suprema di New York, competente per l'America's cup.
I motivi del ricorso. Ellison contesta la validità del protocollo su quattro punti. Il primo è la scelta di Desafío come Cor. Secondo il regolamento che governa la Coppa dal 1857, il primo sfidante deve aver organizzato almeno una regata in alto mare. Ma lo yacht club cui fa capo il team spagnolo è stato costituito appositamente per questa sfida e non ha questo requisito. Il secondo motivo del contendere è la possibilità che sia Alinghi a nominare e gestire arbitri, giuria e comitato di regata. Sono però le altre due contestazioni ad avere un maggiore peso: la mancata indicazione del dove e quando si disputerà la prossima Coppa e l'assenza di dettagli sulle nuove barche. "Con queste regole nessuno ha possibilità di vincere tranne Alinghi - ha dichiarato Ellison - Solo loro possono programmare la prossima Coppa. Anzi, siamo sicuri che già da mesi lavorano alle nuove barche".
La risposta di Alinghi. Il defender si è dichiarato dispiaciuto per la decisione di Oracle. Secondo gli svizzeri l'obiettivo degli americani è fare pubblicità negativa e dare un'immagine di poca sportività all'evento. Per questo la Società Nautica di Ginevra e l'America's cup management (Acm) proseguono nella loro strada. Dopo quella di Desafío sono state accettate le sfide dei sudafricani di Shosholoza e degli inglesi di Team Origin, che rappresenta il ritorno della Gran Bretagna in Coppa America. Acm, invece, ha già scelto la sede della prossima Coppa e lo annuncerà oggi in una conferenza stampa. L'America's cup resta a Valencia, ma la decisione di Alinghi sembra legata al ricorso di Ellison. Pur di togliere agli americani uno degli elementi contestati, avrebbe accettato l'offerta spagnola di 105 milioni di euro. Mentre, in principio, per assegnare la Coppa sembra ne avesse chiesti 120.
La rivolta degli sfidanti. Ellison ha incontrato martedì scorso i rappresentanti di diversi team dell'ultima America's cup. "Siamo d'accordo con gli altri sfidanti - ha rivelato il patron di Oracle - Tutti pensiamo sia necessario negoziare con Alinghi una proposta più ragionevole". Tra i team a fianco di Ellison ci sono New Zealand e Mascalzone latino. Vincenzo Onorato ha già dichiarato di voler lanciare una nuova sfida, ma questa situazione rende impossibile programmarla. Non ci sono notizie certe sulla posizione di Luna Rossa, ma una cosa è certa: tutto è in alto mare in attesa di conoscere come e cosa sarà della prossima Coppa. Tuttavia questo braccio di ferro rallenta i tempi delle scelte e mette a rischio la prossima edizione. Il tribunale di New York non si pronuncerà prima di tre o quattro mesi, intanto però la macchina potrebbe essere già partita. E il risultato potrebbe essere una America's cup con non più di 5 o 6 barche in gara.
(25 luglio 2007) Torna su
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