F1: dieci volanti all'asta
"Volete guidare? Pagate"
I team con problemi economici privilegiano chi porta sponsor. Mancati introiti da 8 milioni:
la Renault ne chiede 10 a Petrov
CRISTIANO CHIAVEGATO
TORINO
La vicenda potrebbe interessare Sotheby's o Christie's. Infatti si è aperta una vera asta per scegliere molti dei piloti che l'anno prossimo disputeranno il Mondiale di Formula 1. La FIA ha pubblicato l'elenco delle iscrizioni già ufficializzate per il campionato 2011. Ci sono ben 10 «sedili» liberi, su 24 monoposto a disposizione. Negli anni scorsi alla prima stesura mancavano soltanto cinque o sei nomi. Non esiste quasi più la scappatoia del pilota-collaudatore, in quanto questo ruolo è stato ridimensionato per la drastica riduzione delle prove.
I team più prestigiosi hanno confermato i propri drivers. Red Bull con Vettel e Webber (vetture numero 1 e 2), McLaren affidata ad Hamilton e Button (3 e 4), Ferrari per Alonso e Massa (lo spagnolo questa volta con il primo numero, il 5, Massa con il 6), la Mercedes con la stessa formazione Schumacher-Rosberg (7 e
. Delle squadre cosiddette «minori», la Sauber ha tenuto Kobayashi e ingaggiato il giovane messicano Sergio Perez Mendoza, mentre la Lotus ha dato fiducia all'italiano Jarno Trulli e al finlandese Heikki Kovalainen, per la loro esperienza.
Ha sorpreso, ma relativamente, la Renault, che ha puntano ancora sull'ottimo Robert Kubica, ma non ha ancora dato il nulla osta a Vitaly Petrov, il russo che ad Abu Dhabi aveva bloccato per 40 giri Fernando Alonso. Non è soltanto una questione di prestazioni. Il giovane pilota di Vyborg, per colpa di alcuni risultati deludenti, ha portato al team solo 27 punti contro i 136 del compagno di squadra polacco. Così la Renault ha perso gli 8 milioni di dollari previsti dalla divisione dei diritti tv come premio per il quarto posto nella classifica Costruttori. E ha chiesto a Petrov di portare almeno 10 milioni di sponsorizzazioni per il prossimo anno.
Il gioco delle squadre è chiaro: ci sono più piloti che sognano di approdare nel circus dei motori che non volanti a disposizione. Poiché c'è tempo sino al giorno prima dell'inizio della stagione per dichiarare la propria formazione, i vari responsabili di team fanno di tutto per tenere i ragazzi sotto pressione. Anche se alcuni accordi, grazie a ricchi sponsor, sono in pratica già stati definiti, come quello del venezuelano Pastor Maldonado alla Williams. Ma la squadra di Grove ha perso due importanti finanziatori (la Philips e la banca scozzese RBS) e sta cercando di alzare il prezzo.
Del resto i giovani talenti non mancano. Ai recenti test ad Abu Dhabi, con 12 monoposto a disposizione per giornata, si sono presentati in 18. E' pur vero che le piccole squadre hanno incassato ciascuna anche 200 mila dollari per 2 giorni di prove, ma è chiaro che il tentativo è quello di invogliare i piloti a trovarsi degli sponsor. A spasso ci sono talenti come il tedesco Nico Hulkenberg (lasciato libero dalla Williams), che sarebbe tra i favoriti per un posto ma chiede di ottenere almeno un buon ingaggio. E' per questo motivo che, ad esempio, la Force India ha in pratica deciso di appiedare Vitantonio Liuzzi e non ha confermato neppure Adrian Sutil, dimostratosi molto veloce nel 2010. Il tedesco però ha perso smalto nel finale di stagione, provocando fra l'altro diversi incidenti molto costosi, con alcune vetture semidistrutte.
Che cosa devono fare, quindi, i piloti per assicurarsi un sedile in F1, se non bastano i risultati ottenuti nelle categorie minori? Sono obbligati a partecipare a queste vere e proprie aste, cercando sostegni economici da offrire ai team. Potrebbero bastare 4-5 milioni di euro per le squadre più povere, ma bisogna tener conto che non tutti i piloti hanno mezzi sufficienti per permettersi di non guadagnare nulla. Nello scorso campionato Bruno Senna di era accontentato di 150 mila euro per guidare le auto dell'Hispanya. Ora le scuderie offrono le spese di viaggio ed eventuali bonus in caso di risultati brillanti. Nient'altro.
qualcuno che mi voglia sponsorizzare ??