Ogni tanto la natura ci ricorda quanto siamo piccoli ed impotenti di fronte al suo cospetto, e lo fa con una freddezza e furia disarmante, come un drago dormiente che scrolla la schiena per scacciare i parassiti che disturbano il suo sonno, e basta una sola scrollata, per farli rotolare via come birilli. Questi sono gli eventi che più sconvolgono, e per la loro violenza e per la scia di morti che si portano dietro in così breve tempo, e soprattutto per il fatto che in questi casi non c'è un colpevole, un nemico con cui prendersela, un paese su cui soddisfare la nostra sete di vendetta e scagliare le nostre bombe. Sono eventi davanti ai quali tutti, ma proprio tutti, gli uomini ricchi al pari dei poveri, i potenti al pari dell'ultimo dei piccoli pescatori, l'uomo insomma al pari degli animali, tutti, per una volta uguali, non possono fare altro che contare e piangere i propri morti, leccarsi le ferite e raccogliere i resti delle loro case, delle loro cose, delle loro vite....sperando che, la prossima volta che maltratteremo il nostro pianeta, che mireremo in alto senza pensare a ciò che calpestiamo per arrivare sin lassù, faremo in tempo a rendercene conto, a chiedere scusa, e a tornare indietro, il mio pensiero va a tutti quelli che, nella notte tra Sabato e Domenica, hanno visto le loro vite spazzate vie da un onda del mare, e a tutti quelli che in quell'onda hanno perso un loro caro, augurandogli di trovare la forza di ricominciare a vivere il più presto possibile.