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MessaggioInviato: gio 27 feb, 2014 4:20 am 
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chesadafapecampà!
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Fine del mio motomondiale. Grazie di cuore...
26 febbraio 2014 alle ore 17.48

La mia MotoGp è finita. La nostra Motogp è finita. Ora tocca a Sky. Rifletto con voi e lo faccio soprattutto per ringraziare , tutti. Ho avuto il massimo: sportivo, umano, professionale. Ed è molto nel bilancio che un uomo può fare con se stesso al momento di girare un’altra paginetta! Anche se domattina sarà strano, un po’ triste forse, perché è il giorno in cui Sky comunicherà ufficialmente i nomi dei professionisti che prenderanno in mano il nostro manubrio per continuare a guidare il motomondiale in tv. Gente in gamba per quel che so, per come li conosco, per come li si vede lavorare, per quello che già sapete. Via i dubbi. Con Sky siamo arrivati ad essere molto vicini; poi siamo tornati, ciascuno per sé, a progettare il proprio futuro. Le scelte, quelle aziendali e quelle personali, hanno a che fare con mille fattori. Che secondo me sono e devono rimanere tutti validi e tutti da rispettare. Qui a Mediaset, dove sto bene, dove ho a che fare con un’azienda che si manifesta felice di avere ancora a che fare con me (ed io con lei), ci concentriamo ora sull’avventura fighissima della Superbike, poi anche sul mondiale Cross e su un po’ di nuove iniziative che –ne sono certo- gli appassionati di motori apprezzeranno. Il momento economico è difficile, per tutti, anche per le grandi aziende. Quello che faremo sarà il massimo consentito e nonostante tutto non è affatto dissimile da ciò che abbiamo prodotto fino ad oggi.

Non mi uscirà il motomondiale dal cuore, mai. E’ una parte di me. Come potrei ? E’ qui che partono i ringraziamenti. Nel 2003 quando, cadendo in moto, mi sono fatto male, molto male da rischiare di rimanerci, ho capito chi avevo intorno, con chi spendevo il mio anno. Ed è lì che mi sono sentito accolto e benvoluto; dai piloti, dal dottor Costa, dai medici, dai meccanici, dai dirigenti, dai colleghi, dalla Gente del paddock. Ho capito che quel guaio con la moto mi avvicinava davvero a loro, che son gente speciale. Capivo che capivano che potevo capirli (!) Qualsiasi paddock si frequenti, qualsiasi classe si racconti, la passione ha sempre la stessa faccia. Tornai a Welkom, nel 2004, in sedia a rotelle, ma dietro al mio microfono. Ci volevo essere. Acciaccato ma pronto per quella gara mitica, con il duello Rossi-Biaggi a moto invertite che fu anche l’inizio della nuova grande avventura di Valentino. Sarei sciocco a non dire che ho avuto un debole. Per me era e resta giustificatissimo. Ma faccio di più. Mi sento onorato di esserci stato, come raccontatore, certamente nazionalpopolare, di quella che forse è stata la parte migliore di una carriera che gli auguro ancora lunga e felice. Di un’era difficile da ripetere. E’ stato un onore raccontare cinque di questi nove titoli mondiali. Da semplice testimone gli dico grazie per avermi fatto entrare con sintonia e in modo molto vero, molto semplice e senza menate, nella storia e nel mondo di una star internazionale. Con i miei colleghi ho sempre preso e dato. A volte in modo giusto, a volte in modo sbagliato. Son felice e mi dispiace contemporanemanete, ma è stata una galoppata esaltante, circondato da motociclisti straordinari. Chi mi toglierà di dosso la resistenza, la generosità e l’apertura di Loris Capirossi? La sua era in Ducati? Le durezze, le complessità, la fragilità, la classe e la forza testarda di Max Biaggi contro tutti e con tutti contro, noi compresi? Il talento puro, i guizzi mozzafiato, il titolo mondiale in duemmezzo raccontato a squarciagola, di Marco Melandri? La timidezza patologica e dolcissima di Manuel Poggiali a cui , con Paolone Beltramo, tenni la mano mentre il medico in Qatar gli ricamava con più di cento punti una gamba squarciata da una vetrata? Le follie buone ed esaltanti di un compagno di giochi come Mattia Pasini che ha corso e vinto battendo gli avversari con una mano sola e… guai a noi se lo raccontavamo in giro? Mi fermo qui, mentre me ne balzano in mente dieci, cento e mille altri. Me li porto dietro e dentro tutti: italiani e stranieri, fenomeni (molti) e pippe (pochi, quasi nessuno), sbocciati e rimasti nel guscio, apparsi e ritirati, buoni e cattivi, simpatici e antipatici. Perché anche le antipatie nascono in un posto come il paddock. Nascono e vivono. Restano o ti ci puoi ricredere. Si litiga e si fa la pace. Oppure no, ma son pur sempre fatti nostri. Non succede mica niente, è vero. Non smetteremo di vederci se vorremo, spero. Qualcuno magari arriverà a farsi raccontare in Superbike dove ne ho ritrovati alcuni e ne ho conosciuti altri straordinari. Mollatemi qui se pensate che sia patetico, che tutto sommato non è morto nessuno. Invece non è vero. Qualcuno è anche morto. Kato, Tomizawa e il Sic. Quando ho iniziato a fare il giornalista sportivo, a tutto pensavo fuorchè all’eventualità di dover raccontare una morte, due, tre morti. La morte di un amico poi. Figurati. E invece è successo. E tra le emozioni di questi dodici anni è stata la più intensa. Con tante emzoioni buone, al più intesna è quella. Pensa te. Perché questo sport il pericolo se lo porta intorno come la pelle sulle ossa. Dovremmo ricordarcelo. Sempre, anche per strada, quando dopo una gara vista e gridata in tv, entriamo sull’asfalto tipo giro di qualifica. Ci ho pensato spesso, come se il pensiero fosse anche un senso di colpa a cui non si può sfuggire. Abbiamo “aperto” il linguaggio, andando semplicemente dietro ai fenomeni Rossi-Biaggi-Capirossi-Melandri-Dovizioso-Gibernau-Stoner-Lorenzo- Pedrosa-Marquez ecc ecc che ci agevolavano il compito di esaltarci, e abbiamo pure tolto il motociclismo alla nicchia dei suoi appassionati consegnandolo a tutti. Per alcuni ( che non ho ancora identificato perché mi pare strano che la passione si misuri solo in soldi spesi e chilometri percorsi) è stato un dramma. Secondo noi è stato giusto così, perché non c’è ragione per cui il motociclismo da corsa non debba essere patrimonio di tutti. Anche se ci siamo trovati disarmati, magari coi bambini davanti alla tv, al cospetto del fatto tragico e ineluttabile che questo sport a volte ti sbatte in faccia. Non è certamente il suo bello, ma fa parte del suo senso. Non ci sono vie di mezzo. Le cose o si fanno o non si fanno. In questi anni di telecronache al motomondiale sono diventato padre (tre volte) e marito (quello una volta sola!) Partire e tornare a casa è diventato sempre più bello, sapendo che a casa ci sono loro. Ora riprendo, con altri compagni di viaggio. E a casa continuano a capire. Il massimo! E’ anche questo un ringraziamento, anzi forse è il più importante. E poi Loris Reggiani, il mio Lorito, a cui dico grazie vecchio anche se sul più bello mi hai scaricato, grazie per come mi hai voluto bene e per come hai saputo formare con me una coppia che ha riso e fatto ridere, pianto e fatto piangere. Grazie Giulione Rangheri, sempre felice di averti coinvolto e di riaverti accanto a me e a Max quando potrai. Grazie Max Temporali che ti sei cuccato migliaia di ore di tv instancabile e appassionato. Grazie Alberto e Paolone, Anna e Ronny, Giorgio, Fabio, Andrea, Luca, Stefano, fratelli di viaggio e di scrivania. Grazie Franco Bobbiese che mi hai fatto ridere e hai un’anima bella anche se poi ti sei cacciato in testa lo sbagliato degli sbagliati. Grazie Alen Bollini, giovane grande amico con il futuro tra le mani, ci ritroveremo E Grazie Nico, (Cereghini) perché se tu non avessi creduto in me non sarei qui oggi a ringraziare tutti gli altri per questi favolosi dodici anni di motomondiale che sono stati vita. Grazie a voi che ci avete seguito e avete condiviso da casa, rendendo tutto più sensato e più speciale; grazie sia che continuiate a seguirci, sia che ci abbandoniate. E ora, con Max Biaggi con cui va tutto davvero in modo fighissimo ( guarda tu a volte la vita!), pronti a ripartire un’altra volta. Con la Superbike, che ha tutta l’aria di essere iniziata con premesse favolose, ci sentiamo il dodici aprile! Ora tocca a Sky: in bocca al lupo ragazzi, con l’augurio sincero che sia bello anche solo la metà di quello che è stato per me!

Guido

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Lo Zio Tazio

"Io vi daró tutto ... basta che non domandiate nulla!"


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MessaggioInviato: gio 27 feb, 2014 9:01 am 
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Colonnello Bernacchia
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Iscritto il: gio 09 set, 2004 11:36 am
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Località: Colline di FI
mai dire mai ....

Magari andrà a SKY tra qualche anno
Magari tornerà con Gerosa a commentare gare di sci .... :-D

Comunque un grande !!!!!
Peccato non si faccia più sentire qui.

Io lo aspetto in piedi sul divano !!!! :-D :-D :-D :-D :-D :-D



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METEOROLOGO E CONSULENTE CINOFILO

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MessaggioInviato: gio 27 feb, 2014 9:18 am 
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allenamento solo chia...chia...chia...
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Iscritto il: mar 07 set, 2004 10:18 am
Messaggi: 1745
belle parole ... scritte bene.... con un sacco di sincerità....

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MessaggioInviato: gio 27 feb, 2014 9:42 am 
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Uorld Cempion 2010

Iscritto il: gio 21 ago, 2008 11:01 pm
Messaggi: 2150
Località: Napoli
Grazie a lui per tutto ciò che ci ha raccontato in questi anni :cincin:


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MessaggioInviato: ven 14 mar, 2014 11:05 am 
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k9

Iscritto il: ven 03 set, 2004 12:29 pm
Messaggi: 5385
Località: Alla ricerca di una nuova casa
Ciao Guido...

Grazie

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OK ci ho provato, ora basta. Me ne vado da quel paese. Sono stanco di esser preso in giro (1/6/08).
Ora cerco una nuova casa. (8 nov 2012)

Spero di trovare una nuova casa...

Forse, dopo tanto errare, ho trovato una nuova casa 01/03/2014.


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