Giulio Ranghieri sul Corriere
Il dottor Costa lascia la Clinica Mobile con l’orgoglio di averla difesa dalla dilagante “spagnolizzazione” del Motomondiale. Il dottor Mir, guru dei piloti iberici e di molti altri, sembrava infatti potesse creare una sua struttura e soppiantare un’istituzione italiana – eccellente - del paddock. Le motivazioni potete leggerle nella lettera di commiato del Dottorcosta, come lui stesso spesso si firma. L’età, la certezza di aver trovato un successore all’altezza sono sicuramente le motivazioni più forti.
La Clinica debutta nel 1977 e Costa dimostra subito quanto utile sia una struttura competente e preparata. Lui stesso proprio quell’anno a Salisburgo rianima Uncini coinvolto in una caduta al velocissimo curvone sopra il paddock. Franco non è l’unico pilota che deve a Costa la vita o almeno la prosecuzione di una vita “da corsa”. Penso a Mick Doohan a cui nel ’92 venne salvata la gamba con una rocambolesca evasione dall’ospedale nei pressi di Assen dove era stato operato e dove stava sempre peggio per l’insorgere di gravi complicazioni. Penso a Roberto Locatelli finito nel 2007 contro un guard rail a Jerez e recuperato alla vita dopo un trauma che lasciava ben poche speranze se non trattato immediatamente con enorme perizia e gli esempi potrebbero essere molti altri e di altrettanta drammaticità. Penso alla gamba di Valetino Rossi e alle clavicole di Pedrosa e Lorenzo.
Al dottor Costa va riconosciuta una dedizione assoluta alla causa dei piloti; un supporto totale, clinico e psicologico, a chi stringe i denti per essere al via dopo un infortunio. Col suo aiuto molti ragazzi hanno fatto veri e propri prodigi e Costa non solo li ha curati, ma anche cantati con la sua inimitabile capacità retorica come eroi mitologici. Questo ha fatto di lui un riferimento certo, la prima persona a cui il pilota ferito rivolge lo sguardo, ma ha anche portato ad una incredibile riduzione dei tempi di recupero. Ma fino a dove è possibile spingersi per accelerare il ritorno in pista? In uno sport che si dipana sul filo dei 300 km/h sapere che il pilota al tuo fianco 24 ore prima era anestetizzato su un tavolo operatorio non è rassicurante.
A chi gli succede alla guida della Clinica Mobile, il dottor Michele Zasa, auguriamo di avere la stessa capacità professionale, lo stesso tocco magico di Claudio Costa, ma di nutrire un amore appena meno sconfinato e incontrollabile per il motociclismo ed i piloti. Probabilmente così non diventerà una figura mitica come il fondatore della Clinica Mobile, ma riuscirà a dire più facilmente ad un pilota “tu domani non corri, se ne riparla tra due settimane”. Anche questo, a volte, può essere un contributo determinate per la sicurezza del motociclismo.
LA LETTERA DEL DOTTOR COSTA
Ci sono maestri che non hanno designato alcun successore della loro geniale attività; ci sono maestri che solamente molto vecchi hanno preso questa tardiva decisione, quando il loro successore era già anziano. La cosa migliore per un maestro è scegliere un successore che possa rilevare la sua eredità in epoca giovanile, quell’epoca in cui il cuore dei giovani è nutrito dalle passioni. È per questo motivo, e anche perché il mio compleanno di qualche giorno fa mi caricato sulle spalle 73 anni, che ho deciso con grande senso di amore, umanità e responsabilità, di designare un valido discepolo per continuare l’attività della Clinica Mobile che ho inventato il 3 febbraio 1977, con l’aiuto insostituibile di mio padre Checco. Per questo umano motivo mi capiterà di essere sempre meno presente alle gare del motomondiale, e quando ci sarò, sarò sicuramente orgoglioso di quello che farà di bene il mio successore. Per mia fortuna, fra tanti miei capaci e lodevoli allievi, uno si è distinto per mente, cuore e anima, per prendere per mano la mia figliola preferita, la Clinica Mobile. Si chiama Michele, il dott. Michele Zasa, originario di Parma, conoscitore delle lingue e bravo per avere appreso come aiutare gli eroi del motomondiale: i piloti, i nostri più cari amici. A garanzia della solidità del progetto, il dr. Zasa porterà avanti questa avventura insieme al dr. Guido Dalla Rosa Prati, amministratore delegato del Poliambulatorio Dalla Rosa Prati – Centro Diagnostico Europeo. Quindi la Clinica Mobile continuerà a far parte dei team del paddock, dove è stata sempre ben accolta da tutti gli operatori ed in particolare da un amico fraterno, Mike Trimby. Infine la DORNA, che è a capo di questo mondo, mi ha promesso che continuerà a proteggere questa mia creatura, la Clinica Mobile, e aiuterà i miei successori a far vivere la filosofia e lo spirito da cui è nato questo mezzo insostituibile nell’aiuto e nella cura dei piloti. Il 17 marzo 2014 presso il Centro Diagnostico Europeo Dalla Rosa Prati, in Via Emilia Ovest, 12, a Parma, alle ore 11.00, sarò a disposizione per rispondere di questa naturale e fisiologica successione e in particolare illustrare il nuovo progetto con l’allievo dott. Michele Zasa e con il Dott. Guido Dalla Rosa Prati, amministratore delegato dell’omonimo centro diagnostico.
Dr. Claudio Marcello Costa
_________________ Lo Zio Tazio
"Io vi daró tutto ... basta che non domandiate nulla!"
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