Ci sarà bel tempo
Ma per meglio capire come sono arrivato a tale conclusione vi darò alcuni cenni storici sulle previsioni del tempo:
Nel 650 a.C., i Babilonesi predicevano il tempo dalle forme delle nuvole, come anche dall'astrologia.[1] Nel 340 a.C. circa, Aristotele descrisse le forme meteorologiche in Meteorologica.[2] In seguito, Teofrasto compilò un libro sulle previsioni del tempo, chiamato il Libro dei Segni.[3] La tradizione culturale cinese delle predizioni del tempo risale almeno al 300 a.C.,[4] che era anche lo stesso periodo intorno al quale gli antichi astronomi indiani svilupparono i loro metodi di predizione del tempo.[5] Nel 904 d.C., l'Agricoltura nabatea di Ibn Wahshiyya discusse la previsione del tempo dei mutamenti e dei segni atmosferici attraverso le alterazioni astrali planetarie, i segni della pioggia basati sull'osservazione delle fasi lunari e le previsioni del tempo basate sul movimento dei venti.[6]
Gli antichi metodi di previsione meteorologica facevano di solito affidamento sulle forme osservate degli eventi, sistema definito anche riconoscimento delle forme. Ad esempio, si poteva osservare che se il tramonto era particolarmente rosso, il giorno seguente spesso portava bel tempo. Questa esperienza si accumulava lungo le generazioni per produrre la tradizione popolare della meteorologia, conosciuta anche come meteorognostica. Tuttavia, non tutte queste previsioni si rivelano affidabili, e da allora si è trovato che molte di esse non reggono ad un rigoroso esame statistico.[7]
Fu solo con l'invenzione del telegrafo elettrico nel 1835 che iniziò l'era moderna delle previsioni meteorologiche.[8] Prima di questo periodo, non era stato possibile trasmettere informazioni sullo stato attuale del tempo più velocemente di un treno a vapore (il mezzo di trasporto più rapido dell'epoca). Verso la fine degli anni 1840, il telegrafo permise ai bollettini delle condizioni meteo di una vasta area di essere ricevuti quasi istantaneamente.[9] Questo ad esempio era di grande aiuto per la navigazione, perché consentiva di fare le previsioni sapendo quali erano le condizioni meteorologiche quando si era ancora sopravento.
I due uomini ai quali è maggiormente attribuita la nascita della previsione meteorologica come scienza furono Francis Beaufort (ricordato principalmente per la scala di Beaufort) ed il suo protetto Robert Fitzroy (ideatore del barometro di Fitzroy). Entrambi furono uomini influenti nei circoli navali e governativi britannici, e sebbene ridicolizzati dalla stampa dell'epoca, il loro lavoro ottenne credito scientifico, fu accettato dalla Royal Navy e formò la base per tutta l'odierna conoscenza delle previsioni meteorologiche.[10] Per trasmettere le informazioni accuratamente, divenne necessario disporre un vocabolario uniforme che descrivesse le nuvole; ciò fu ottenuto per mezzo di una serie di classificazioni e, negli anni 1890, mediante "atlanti delle nuvole" illustrati.
Le previsioni del tempo apparvero per la prima volta su di un quotidiano il 1º agosto 1861, sul Times[11].
Grandi progressi furono fatti nella scienza della meteorologia durante il XX secolo. La possibilità della predizione numerica del tempo fu proposta da Lewis Fry Richardson nel 1922,[12] anche se non esistevano i computer per completare il vasto numero di calcoli richiesti per produrre una previsione prima che l'evento accadesse. L'uso pratico della previsione meteorologica numerica cominciò nel 1955,[13] spronato dallo sviluppo dei computer elettronici programmabili.
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METEOROLOGO E CONSULENTE CINOFILO